Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di dicembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua, come nel mese precedente.
Sempre secondo le stime preliminari l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione su base mensile pari a +0,1% e una del +1,4% su base annua (in decelerazione da +1,5% di novembre).
Nel mese di dicembre l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera (da +1,9% a +1,8%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +2,0% a +1,7%).
La stabilità dell’inflazione – sottolinea l’Istat – sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento (su anno) risultano principalmente i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +3,8% a +2,5%), dei Beni durevoli (la cui flessione passa da -1,3% a -1,9%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,7% a +3,1%); per contro, accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +7,4% a +11,9%) e si attenua ancora il calo di quelli degli Energetici non regolamentati (da -6,6% a -4,2%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4%), degli Energetici regolamentati (+0,8%), dei Beni non durevoli (+0,4%), degli Energetici non regolamentati e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3% entrambi). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi di altri aggregati tra cui quello degli Alimentari non lavorati (-0,6%).








