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I medici italiani sono i più anziani in UE, picco di pensioni nel 2025. Oltre metà è over 55 e il 27% è over 65 | Il rapporto Ocse

I medici italiani sono i più anziani dell’Ue.

Un ‘record’ che va di pari passo ai trend della popolazione tricolore: quasi il 25% – un quarto – risulta infatti essere di età superiore ai 65 anni nel 2023, la percentuale più alta dell’Unione insieme al Portogallo, e si prevede che questa quota raggiungerà oltre il 33% entro il 2050.

È il quadro che emerge dal rapporto ‘Health at a Glance: Europe 2024’ dell’Ocse.

Con una popolazione che invecchia, “la domanda di servizi sanitari in Italia continuerà a crescere”, avvertono gli autori del report in una nota.

“Ad aggravare questa sfida”, il fatto che “la forza lavoro medica italiana è la più anziana dell’Ue, con oltre la metà dei medici italiani di età pari o superiore a 55 anni e il 27% di età pari o superiore a 65 anni, la percentuale più alta dell’Unione”.

Ovviamente a spaventare è l’impatto della ‘gobba pensionistica’ per i camici bianchi.

In Itala si prevede che l’ondata di pensionamenti raggiungerà il picco nel 2025 e “si normalizzerà solo alla fine del decennio”, avvertono gli esperti.

Oggi la situazione è questa: l’Italia ha un numero di medici per popolazione simile alla media Ue – 4,2 per 1.000 abitanti – ma un numero di infermieri inferiore alla media (6,5 contro 8,4 per 1.000 abitanti nell’Ue).

C’è una maggiore dipendenza dai medici per la fornitura di servizi sanitari.

Ma, analizzano gli autori, “con l’approssimarsi di un considerevole numero di pensionamenti nel settore medico e l’incremento del fabbisogno di servizi assistenziali legato all’invecchiamento demografico”, alcuni fattori “possono concorrere a mitigare la richiesta di personale medico”.

Quelli che vengono citati sono “l’ampliamento delle competenze degli infermieri di famiglia e di comunità, unitamente a quelle dei farmacisti”.

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