“L’Europa, adesso. L’elezione di Trump conferma tante cose che purtroppo già sapevamo sulla politica di questo decennio: paura e rabbia come principale meccanismo di voto; noncuranza verso l’etica pubblica e trionfo dei conflitti di interesse; politica come capacità di intrattenere ed essere “star” prima che statisti; irrilevanza sostanziale dei risultati di governo.
Si vota sulla base della propria corrispondenza identitaria ed è spesso un’identità costruita contro “l’altro”.
Tutto ciò nasce da una crisi lunga dell’Occidente innescata da parole d’ordine come globalizzazione, innovazione, multiculturalismo, diventate politiche ideologiche mal gestite da liberali e progressisti.
Ora l’Occidente vive la sua ora più buia.
Separato, indebolito e incapace di ricostruire una leadership fondata sui valori che ne avevano fatto il punto di riferimento di chi desiderava vivere in un sistema libero e giusto”.
Lo scrive in un lungo post su X il leader di Azione Carlo Calenda.
“L’Europa – prosegue – se vuole esistere ancora nell’era Trump, deve fare un salto di qualità immediato.
Trump proverà a danneggiarci non solo indebolendo la posizione verso la Russia, scardinando la NATO e imponendo i DAZI, ma anche costruendo alleanze con le personalità – Orban in primis – che non vogliono un’Europa più forte.
Siamo soli e siamo divisi.
Per chi come noi ha sempre creduto nell’idea di un Occidente forte, persuasivo e capace di tutelare la democrazia liberale nel mondo, è davvero un brutto momento, indubbiamente il peggiore dal fine della seconda guerra mondiale.
L’unico rimedio a ciò che accade e accadrà è riportare le persone all’impegno politico, alla difesa dei valori democratici e occidentali.
Siamo in una fase della storia dove nessuno si salva da solo.
Vale per i paesi europei così come per i cittadini italiani.
Riaccendere la passione politica.
Questo è l’unico antidoto alla caduta di tutto ciò che ritenevamo sicuro e stabile.
Verranno tempi difficili che chiederanno coraggio, idee e ideali. Avanti”.








