Nell’intervento a Washington, in occasione delle annuali riunioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha espresso preoccupazioni sul futuro dell’economia europea e sulle sfide legate ai pagamenti internazionali.
Panetta ha sottolineato l’urgenza che la Bce intervenga ancora sul costo del denaro perché la prospettiva del tasso neutrale rimane lontana.
“Non possiamo nemmeno escludere che si possa scendere al di sotto della neutralità”, ha affermato, evidenziando l’incertezza legata al processo di disinflazione e all’andamento dell’economia reale.
Nonostante il rallentamento dei prezzi nell’area euro, il governatore ha avvertito che l’economia sta mostrando segni di indebolimento, con indicatori di fiducia in calo.
“Negli ultimi due anni abbiamo visto una crescita molto limitata, principalmente sostenuta dalla domanda estera, che ora si sta indebolendo”, ha dichiarato Panetta, riflettendo sulle sfide economiche attuali e future.
Ovviamente non poteva mancare un riferimento al tema delle fusioni bancarie che, in questo momento, vede l’Italia schierata in prima fila.
Secondo il Governatore la valutazione dell’operazione Unicredit-Commerzbank dovrebbe basarsi su un’analisi oggettiva del business, senza discutere la nazionalità.
Sebbene non abbia menzionato direttamente le due banche, ha sorriso di fronte all’intervistatore, suggerendo che l’argomento fosse chiaro a tutti i presenti: “Con la Germania giochiamo molte partite di calcio” ha detto sorridendo.
Panetta ha inoltre affrontato le problematiche legate ai pagamenti transfrontalieri, un tema cruciale che colpisce milioni di lavoratori emigrati.
In qualità di presidente del Comitato sui Pagamenti e le Infrastrutture di Mercato (Cpmi) della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri), presenterà un nuovo rapporto al vertice del G20 sulla “tokenisation”: un concetto che riguarda la registrazione di attività tradizionali su una piattaforma digitale.
In sostanza il sistema per evitare che dietro le rimesse degli emigranti si nascondano attività di riciclaggio.
Negli ultimi 10-15 anni, ha spiegato Panetta, ci sono stati notevoli progressi nei sistemi di pagamento domestici, con oltre 70 paesi dotati di sistemi efficienti.
Tuttavia, i pagamenti transfrontalieri rimangono lenti e costosi, con un’inefficienza che penalizza le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli immigrati che inviano rimesse a casa.
Senza contare, ovviamente la possibilità di mascherare attività illecite.
“Una delle soluzioni è collegare i sistemi di pagamento veloci esistenti”, ha proseguito Panetta, sottolineando che sebbene la tecnologia non rappresenti un problema, la governance costituisca una sfida significativa.
Determinare quale sistema legale applicare, come gestire i controlli contro il riciclaggio di denaro, e garantire la riservatezza delle informazioni sono tutte questioni fondamentali.
Il rapporto presentato al G20 esplorerà dettagliatamente queste problematiche e le possibili alternative per migliorare l’efficienza dei pagamenti internazionali.
“Ci impegneremo con i settori privati e le autorità di diversi paesi per avanzare su questo tema cruciale”, ha concluso Panetta, esprimendo la speranza di ottenere progressi significativi in un’area di crescente rilevanza economica e sociale.
Le dichiarazioni di Fabio Panetta evidenziano le sfide attuali che l’economia europea e il sistema finanziario globale devono affrontare.
La ricerca di un equilibrio tra stabilità economica e innovazione nei pagamenti internazionali rappresenta un compito complesso ma fondamentale per il futuro delle economie interconnesse.
La capacità di navigare queste acque tempestose sarà cruciale per garantire una crescita sostenibile e inclusiva in un contesto sempre più globale.








