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La Bce detta le scadenze sui rischi climatici | Lo scenario

Le banche europee stanno facendo progressi in tema di rischi climatici, ma “molto lavoro” resta da fare.

Lo ha evidenziato ieri Frank Elderson, membro del comitato esecutivo Bce e vicepresidente della Vigilanza di Francoforte.

“La maggior parte delle banche ha elaborato valutazioni di materialità in linea con le aspettative”, ha rilevato Elderson.

“È una buona notizia, ma è solo il primo passo”.

I supervisori hanno chiesto agli istituti di adeguarsi alle aspettative Bce secondo una tabella di marcia.

La prima scadenza era quella di marzo 2023, entro la quale le banche avrebbero dovuto definire “valutazioni di materialità” relative all’impatto del clima sui rischi prudenziali.

La Bce aveva così preannunciato sanzioni giornaliere periodiche per 18 banche, in assenza di progressi sufficienti entro marzo 2024.

Elderson ha detto ieri che gran parte degli istituti si sono adeguati, quindi ancora pochi gruppi sarebbero a rischio sanzioni.

Ma le banche devono ora guardare anche alle richieste per le scadenze successive: entro fine 2023 gli istituti avrebbero dovuto includere i rischi climatici nella governance e nel risk management, mentre entro fine 2024 dovranno aderire a tutte le aspettative dei supervisori.

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