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L’Euro digitale mette d’accordo falchi e colombe della BCE | Lo scenario di Nino Sunseri

L’euro digitale mette d’accordo Fabio Panetta, capo del partito delle “colombe” in seno al direttivo della Bce, con Joachim Nagel, il “falco” per eccellenza, presidente della Bundesbank.

Il comune sentire dei due banchieri si esprime nel corso di una tavola rotonda organizzata a Basilea dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, il “Bis Innovation Summit”.

Panetta e Nagel concordano sugli effetti dirompenti che avranno le monete digitali non solo nel sistema dei pagamenti (e quindi nelle abitudini finanziarie dei consumatori) ma nell’infrastruttura stessa del sistema monetario.

“Le banche centrali – ha detto Panetta- tra dieci anni saranno diverse rispetto a oggi.

Data l’importanza degli strumenti digitali sui pagamenti ci saranno meno economisti e più tecnici dei dati, più fisici, più crittografi.

Il ‘business’ sarà lo stesso ma la sua attuazione sarà consistentemente diversa e ci sarà un ambito di competenze più ampio e eterogeneo”.

La conclusione in questo scenario pieno di incognite è stata affidata a un sorriso.

“Grazie al cielo per allora sarò in pensione”, ha scherzosamente aggiunto Panetta.

Anche Joachim Nagel ha voluto sdrammatizzare affidandosi alla simpatia: “Lasciatemi dire che questa è la ragione per cui nell’eurosistema la politica monetaria funziona: perché io e Fabio concordiamo”.

Il tema del dibattito era quello delle possibili valute digitali delle banche centrali.

Secondo Nagel “se vent’anni fa mi aveste chiesto se il modello delle Banche centrali era distruttibile avrei risposto di no.

Oggi – ha affermato – non ne sono così sicuro e per questo stiamo qui a discutere”.

Come emerso dal dibattito, l’euro digitale e le altre valute digitali di banca centrale allo studio del mondo hanno una serie di vantaggi ma devono essere in condizione di dialogare con gli altri sistemi di pagamento per evitare il rischio di una frammentazione.

Secondo Panetta il progetto per il “cripto-euro” ha messo in evidenza l’opportunità che, come avviene con il contante, anche la divisa digitale deve essere emessa dalla banca centrale e distribuita dalle banche commerciali vigilate.

“Le monete digitali avrebbero il vantaggio di migliorare i pagamenti transfrontalieri, aumentando la velocità e la trasparenza, facilitando l’accesso e riducendo i costi delle transazioni”.

Panetta ha aggiunto che la decisione ultima sulla loro adozione “spetta ai governi e questo sottolinea l’importanza della cooperazione tra le varie giurisdizioni altrimenti si corre il rischio di frammentazione che ostacolerebbe i pagamenti transfrontalieri”.

Secondo il Governatore “per offrire agli utilizzatori esperienze simili bisogna assicurare l’interoperabilità delle divise digitali di banche centrali con i sistemi di pagamenti esistenti ma anche con le altre valute digitali”.

Quest’ultimo tema è in agenda per quest’anno al Comitato dei pagamenti presso la Bri presieduto dallo stesso Panetta.

La tokenizzazione “offre, come tutto del resto, opportunità ma anche rischi e dobbiamo guardare oltre ai token, alle piattaforme dove sono questi sono quotati”.

Panetta ha ricordato che in queste piattaforme sono unificate attività “che invece sono separate nelle infrastrutture convenzionali, come l’emissione, lo scambio, la compensazione, il regolamento e l’asset servicing”.

Ci sono quindi delle potenziali efficienze dal taglio di intermediari “ma anche rischi addizionali, come quello di perdere il sottostante del token”.

Secondo Panetta quindi “è cruciale una cornice regolatoria e legale che assicuri il legame tra il token e l’asset sottostante”.

Nel corso della conversazione Panetta ha aggiunto che vanno considerati anche altri aspetti come “la finalità del regolamento, l’accesso, i rischi operativi, la cybersecurity e la frammentazione tra le piattaforme e molte altre potenziali fonti di rischio”.

Nello studio del progetto dell’euro digitale, una delle opzioni allo studio è quella di creare “un ponte tecnologico” tra il sistema di cash settlement delle banche centrali e le piattaforme private esterne che gestiscono asset digitali tokenizzati.

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