Manca un mese circa al 6 giugno, quando si terrร la riunione del consiglio direttivo di Bce che dovrebbe decidere un primo taglio di 25 punti base ai tassi.
ร da febbraio che viene dato come vicino un allentamento della politica monetaria, ma sono trascorsi circa tre mesi senza che sia stata assunta alcuna decisione in tal senso.
Se non fosse per lโimportanza e la delicatezza del tema, bisognerebbe parlare di molto rumore per nulla.
Almeno sul 6 giugno sembra, perรฒ, essersi determinata unโadeguata convergenza che vedrebbe lโadesione anche di esponenti falchi.
Questi ultimi, al momento, scrive MF-Milano Finanza, non sarebbero invece dโaccordo su successive riduzioni del costo del denaro, secondo un piano di tagli nellโanno in corso a cui si faceva riferimento informalmente nelle scorse settimane.
Siamo in una situazione in cui lโavvio di una riduzione dei tassi potrebbe risultare inoppugnabile perchรฉ lโinflazione viene ritenuta ormai sotto controllo e la crescita nellโEurozona รจ prevista, per lโanno, in aumento, ma appena dello 0,8% (0,7% per lโItalia) e non si รจ molto lontani dal target del 2% fissato per concretare il mantenimento della stabilitร dei prezzi che รจ il mandato della Bce.
ร probabile che il direttivo vorrร valutare dati piรน aggiornati, mantenendo fede allโindirizzo continuamente ripetuto.
In ogni caso, in queste settimane si tornerร probabilmente ad ascoltare dichiarazioni dei governatori a proposito del cosa fare, parlando come se fossero estranei allโorgano di appartenenza, fino a dovere registrare nelle cronache appelli rivolti da alcuni di loro alla banca centrale, come se, per fare un paragone che evidenzia lโassurditร di tali comportamenti, un ministro, per esempio Giancarlo Giorgetti, lanciasse un appello pubblico al governo di cui รจ parte per lโadozione di una data misura.
Quando, allโinizio della vita dellโistituto monetario centrale, si parlava dellโessenzialitร di una single voice proprio per la chiarezza dei rapporti con le istituzioni e i mercati, in particolare con risparmiatori, investitori e operatori, si era giร verosimilmente previsto dove avrebbe potuto portare un dibattito pubblico tra i governatori sulle decisioni che la Bce dovrebbe o non dovrebbe assumere, una sorta di svolgimento allโaperto della seduta del direttivo, poi magari smentito da quella ufficiale, con lโeffetto del disorientamento e della confusione nei mercati e tra gli stessi osservatori.
Il 6 giugno precede di pochissimo lo svolgimento delle elezioni per lโEuroparlamento, mentre un importante meeting del G7 con la partecipazione dei capi di stato e di governo si terrร tra 13 e 15 giugno in Puglia.
Approvata la riforma del Patto di Stabilitร , ora bisognerร prepararsi a fare i conti con le nuove norme che purtroppo non rappresentano una netta cesura rispetto alla precedente impostazione del Patto e sono particolarmente limitative soprattutto per alcuni Paesi come lโItalia.
Basta considerare la condizione della finanza pubblica che ha impedito di far decorrere da questโanno il bonus di 100 euro che pure presenta una serie di eccezioni, nonchรฉ i previsti sgravi alle imprese per le nuove assunzioni di lavoratori.








