La fine della Grande Moderazione sta lasciando il passo all’era della volatilità di crescita e inflazione.
Gli investitori stanno adattandosi al quadro del nuovo paradigma globale, ma in definitiva il nuovo regime di rendimenti obbligazionari più elevati rende gli asset a reddito fisso interessanti per gli investitori a lungo termine.
Malgrado le crescenti problematiche macro, l’economia globale è riuscita a mantenersi resiliente.
Negli Stati Uniti la weakflation (ossia la combinazione di crescita debole e inflazione elevata ma in calo) rimane il nostro scenario base.
Ci aspettiamo una crescita del pil reale tra l’1 e l’1,5% e un calo dell’inflazione al 2,5-3% nel 2024.
Nell’economia dell’area euro i fattori sfavorevoli derivanti da tassi di interesse globali più alti, prezzi dell’energia elevati e inflazione persistente costituiscono a nostro avviso difficoltà perduranti e ci attendiamo una lieve contrazione prima di qualche miglioramento nel 2024.
In Cina stanno concretizzandosi le nostre previsioni di maggiori stimoli fiscali, che supportano la nostra stima di pil ancora superiore al consensus.
Alla luce di tassi d’interesse ora prossimi ai massimi pluriennali e di crescita economica e inflazione finalmente in decelerazione, siamo probabilmente vicini alla fine dei cicli di rialzo dei tassi da parte delle banche centrali.
Benché ci aspettiamo che nel 2024 la Fed ritocchi i tassi tagliandoli di circa 50 punti base, il tasso d’interesse neutrale di lungo periodo dell’economia potrebbe gravitare intorno all’area del 3% (in rialzo rispetto alle precedenti stime del 2,5%).
Nonostante il contesto macroeconomico difficile, a nostro avviso stiamo entrando nell’età dell’oro per gli investimenti obbligazionari.
Le caratteristiche tradizionali dell’investimento obbligazionario (roll, carry e reddito) stanno tornando in primo piano.
Le obbligazioni svolgono un ruolo chiave nelle allocazioni di portafoglio a lungo termine e grazie ai rendimenti più elevati si confermano importanti strumenti di generazione di reddito e diversificazione rispetto ai mercati azionari.
Questi aspetti possono portare a performance pari o superiori agli obiettivi degli investitori.
Inoltre nel caso di un imprevisto vuoto d’aria delle economie ora esistono ampi spazi di calo dei rendimenti e ulteriore rafforzamento delle performance.
Numerosi investitori hanno trascorso gran parte del 2023 in fase di attesa.
Uno shock imprevisto o la continuazione della normalizzazione dei tassi nel 2024 potrebbero spingere al ribasso i rendimenti a breve termine.
Gli asset a duration più breve potrebbero offrire un reddito più interesse, unitamente a una protezione contro l’ulteriore volatilità.








