“Sebbene l’inflazione sia sulla strada giusta, dobbiamo tenere d’occhio i fattori di rischio in gioco. Sul fronte rialzista, le pressioni salariali rimangono elevate e non abbiamo ancora dati sufficienti per confermare che stiano iniziando ad allentarsi. Anche i margini di profitto potrebbero rivelarsi più resistenti del previsto. L’acuirsi delle tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, potrebbe far aumentare i prezzi dell’energia e perturbare il commercio globale. Anche se stiamo andando nella giusta direzione, non dobbiamo illuderci. Ci vorrà ancora del tempo prima di avere le informazioni necessarie per confermare che l’inflazione sta tornando in modo sostenibile al nostro obiettivo del 2%. Per questo motivo continueremo a farci guidare dai dati”.
Lo ha affermato il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, puntualizzando che “i prossimi mesi saranno particolarmente ricchi di nuove informazioni sui fattori che determinano l’inflazione sottostante, in quanto riceveremo i dati sugli ultimi accordi salariali e sulla ridefinizione dei prezzi da parte delle imprese. A marzo avremo anche il vantaggio delle nuove proiezioni. In ogni caso, le nostre decisioni future garantiranno che i nostri tassi di policy siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”.








