“Il consolidamento in Italia è più avanti che in tutta Europa, sia per numero di banche sulla popolazione sia in termini storici. Non è detto che sia finito: ma resta vero quel che diceva Luigi Einaudi, la selezione la fa il mercato”. Lo afferma Antonio Patuelli, presiede l’associazione bancaria italiana (Abi), in un’intervista a Repubblica.
Sugli accantonamenti delle prime cinque banche che nel 2023 sono scesi del 47%, da 6,7 a 3,5 miliardi, Patuelli dice che “in realtà sono saliti, se consideriamo la riserva indivisibile di capitale relativa alla tassa sugli extraprofitti. Quando usciranno i bilanci noterà che agli accantonamenti si saranno aggiunte ingenti riserve indivisibili, rafforzando la solidità patrimoniale” delle banche italiane rispetto a quelle estere, conclude.








