Dalla crisi si può anche imparare. Quella energetica e del gas ci ha «insegnato ad avere uno sguardo nuovo» e ad «affrontare il sistema infrastrutturale in maniera diversa». A capire che serve un sistema infrastrutturale per l’energia «resiliente e ridondante». A rilevarlo è stato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, intervenendo alla tavola rotonda nell’ambito della conferenza “Infrastrutture energetiche per una transizione sicura e sostenibile” di Confindustria Energia, in Senato, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva.
«Dobbiamo affrontare il sistema infrastrutturale in maniera diversa da come fatto negli anni passati» e anche la crisi del gas ci ha fatto leggere «in una chiave diversa» il tema dell’energia e delle policy energetiche, ha sottolineato l’ad di Snam. «Ci siamo accorti dell’imprevedibilità degli eventi e se capiamo che qualche segnale c’era molti eventi erano invece imprevedibili e legati anche a fattori geopolitici» ha osservato Venier ribadendo quindi la necessità che tutto ciò «ci richiede di avere un sistema resiliente con ridondanze».
«Per esempio se non avessimo avuto la capacità disponibile di un asse Sud-Nord non saremmo stati capaci di avere flussi dall’Algeria, non avremmo importato il 40-50% di energia in più» ha sottolineato Venier citando fra gli esempi di sistemi resilienti e ridondanti anche la nave galleggiante al largo di Livorno.