Dopo aver calcolato l’E-Private Mobility Index – ossia la percentuale di veicoli tradizionali (a motore endotermico) che può essere effettivamente sostituita da veicoli elettrici – nelle province di Roma, Brescia e Bari – il Politecnico di Milano, basandosi su dati anonimi provenienti dai dispositivi telematici UnipolTech ha determinato che a Milano la percentuale di auto compatibili col passaggio al full electric è pari al 40%.
Percentuale che si riduce a circa il 20% aggiungendo la condizione di breakeven economico ovvero, la convenienza dell’investimento per il passaggio all’auto elettrica tenendo conto che in Italia 8 anni è la durata media di proprietà di un’auto privata.
È quindi facile prevedere che anche a Milano nel futuro il parco auto rimarrà ancora in gran parte termico.
Partendo quindi dall’assunto che il parco auto rimarrà ancora composto da veicoli tradizionali il PoliMi – prendendo come riferimento i Km concessi con il Move-In della Regione Lombardia – ha trasformato il tetto chilometrico definito per ogni categoria di auto Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 pre e post 2017 sia diesel che benzina – in un equivalente ‘budget’ di emissioni di CO2 ed NOx.
I risultati di questa ricerca sono stati presentati oggi presso la Triennale di Milano durante il terzo forum di The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità, promosso dal Gruppo Unipol in collaborazione con l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo, con l’Alto Patrocinio del Parlamento europeo, con il Patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, di Agid – Agenzia per l’Italia Digitale, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Lombardia, dell’Anci.
Il Think Tank nasce per promuovere una piattaforma permanente di discussione, di condivisione di idee, ricerche e case studies tra stakeholders istituzionali, università e aziende impegnate ogni giorno per costruire la mobilità sostenibile del futuro: connessa, autonoma, integrata e green Assumendo, ad esempio, come budget annuo di emissione cumulata di NOx (ossidi di azoto) il valore di 2250g (ottenuto trasformando gli attuali limiti chilometrici utilizzati dal ”Move-in” in Lombardia in emissioni di NOx), vi sono vetture di classe Euro4 diesel che raggiungono questo limite dopo soli 1.300km percorsi, mentre altre – sempre della stessa classe Euro4 diesel – che raggiungono questo budget dopo quasi il doppio del chilometraggio: 2.300km.
Restringendo il confronto tra due auto identiche per alimentazione, marca e modello si dimostra che a fronte di uno stesso budget di emissioni di 2.700Kg di CO2 una vettura consuma il budget con 15.900km e l’altra vettura con 18.300 km.
La differenza è data solamente dal diverso stile di guida.
Se, alle stesse autovetture, applichiamo un budget di emissioni molto più ristretto, pari a 400Kg, i km percorsi variano da 2.300 a 2.00 km.
Il risultato essenziale che si deduce da questa analisi è che facendo uso di dispositivi telematici ed algoritmi in grado di stimare le effettive emissioni cumulate di un veicolo, è possibile implementare una politica di misurazione delle emissioni con neutralità tecnologica: fissato il budget annuo di emissioni per ogni vettura circolante si può lasciare completa libertà al cittadino di scegliere la propria soluzione comportamentale e tecnologica.
Lo studio, sottolinea Sergio Savaresi, Direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council, “mostra come sia possibile stimare le emissioni di sostanze inquinanti e di CO2 attraverso box telematiche installate a bordo veicolo.
Questa potenzialità tecnica potrebbe aprire le porte ad un radicale cambio di paradigma nelle restrizioni all’uso delle automobili: non più strette limitazioni sulla classe Euro, ma l’assegnazione di un budget annuo di emissioni che ogni cittadino può utilizzare attraverso un mix di tecnologia della vettura, intensità di utilizzo (km/anno), e stile di guida.
È un nuovo approccio che può garantire neutralità tecnologica, inclusività, e responsabilizzazione del cittadino nel percorso verso una mobilità sostenibile”.