Il livello delle giacenze nei depositi Stogit, il “braccio” di Snam che rappresenta il principale operatore del comparto, è pari al 99% (includendo anche le riserve strategiche). È questo il livello delle giacenze nei depositi Stogit, il “braccio” di Snam che rappresenta il principale operatore del comparto. Al termine della stagione di iniezione degli stoccaggi, che si è chiusa due giorni fa, il gas iniettato per il servizio invernale ha quindi toccato i 12 miliardi di metri cubi, un volume record, ben al di sopra dell’asticella centrata lo scorso anno. Quando, a metà ottobre, i depositi erano pieni per il 92-93% contro una media degli ultimi 5 anni del 95-96% (considerando anche il “cuscinetto” strategico).
Un risultato, scrive il Sole 24 Ore, conseguito dal gruppo guidato da Stefano Venier non solo grazie gli interventi messi in campo lo scorso inverno – che hanno permesso di iniziare la stagione estiva con circa 5,4 miliardi di metri cubi di gas già all’interno dei depositi – ma anche attraverso i benefici collegati alla disponibilità della prima fase della sovrappressione in alcuni stoccaggi: il meccanismo, autorizzato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica la scorsa estate (presso gli impianti di stoccaggio lombardi di Ripalta e Sergnano), che permette, grazie a limitati interventi sulla pressione, un sensibile incremento dei volumi di gas da movimentare all’interno dei depositi, nonché un aumento della prestazione di punta poiché, a parità di flusso erogato, garantisce maggiore energia dal punto di vista della pressione. Con il risultato, dunque, di offrire una maggiore flessibilità nella curva di riempimento.
A questi volumi, vanno poi ad affiancarsi i contributi derivanti dagli stoccaggi di Edison (poco più di un miliardo di metri cubi distribuiti tra i tre campi che fanno capo alla società – Cellino, Collalto, San Potito e Cotignola – e che sono oggetto di una procedura di cessione) e di Ital Gas Storage (300 milioni di metri cubi relativi all’impianto di Cornegliano Laudense).
Insomma, il sistema marcia a pieni giri. E potrà sfruttare anche i riverberi positivi legati al riavvio del servizio in controflusso, con la possibilità per gli operatori di iniettare gas nei depositi durante la campagna di erogazione, vale a dire tra inizio novembre e fine marzo: due giorni fa si è tenuta la prima asta relativa a questo binario per la giornata di ieri e sono stati venduti 10 milioni di metri cubi. I volumi saranno erogati nei mesi di gennaio-marzo e assicureranno così un migliore riempimento nella parte di stagione più rigida e una migliore prestazione di punta in uscita, grazie alla pressione più elevata assicurata dalla disponibilità superiore di gas.
Le aste, secondo il calendario annunciato da Snam, proseguiranno fino alla fine di novembre, con erogazione nel primo trimestre del prossimo anno. Come si ricorderà, il servizio in controflusso era stato sperimentato per la prima volta nel 2022 e la sua estensione, anche per l’anno termico 2023-2024, è stata proposta dal Comitato di emergenza – in cui siedono rappresentanti del Mase, dell’Arera (l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente) e delle aziende in prima linea – nell’ambito delle iniziative finalizzate ad assicurare la migliore gestione della riserva e a favorire la più efficiente copertura della domanda civile nella stagione invernale.