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Quella demografica è la madre di tutte le transizioni | L’analisi del Ministro Roccella

“Quella demografica non è una delle tante transizioni del nostro tempo: è la madre di tutte le transizioni, e soprattutto è quella che credo richieda risposte più urgenti. La questione demografica ha molto a che fare con l’oggetto del vostro rapporto, che tratta appunto di coesione e competizione. Il vostro studio cerca di dimostrare, e ci riesce, che c’è un nesso tra la capacità di un’impresa di coltivare connessioni in varie direzioni e la crescita dell’impresa stessa.
Il vitalismo di una società, la sua propensione a generare vita, funziona in fondo allo stesso modo”
.

Lo afferma la ministra per la Famiglia e la Natalità Eugenia Roccella nel suo intervento al XXIII seminario estivo di Fondazione Symbola “Se l’Italia fa l’Italia. Sostenibilità, Europa, Futuro” in corso a Mantova.

“La Natalità aggiunge – così come la competitività, si sviluppa in un contesto di relazioni” tra un uomo e una donna “ma anche in una rete di relazioni parentali, sociali, educative, lavorative, ricreative, che formano un ambiente accogliente, capace di integrare l’impegno di un genitore all’interno di una comunità di affetti e di intenti”.

Per Roccella, “se coesione è relazione, e relazione è competitività, va da sé che una società di crescenti solitudini è una società più povera, sul piano materiale e sul piano morale”.

La ministra ricorda che “gli investimenti e l’impegno messi in campo dal governo sono davvero rilevanti” ma per l’inversione di rotta sul piano demografico “serve però che l’insieme di questi sforzi contribuisca a un nuovo clima culturale” che “oltre a migliorare la vita delle singole persone, delle singole coppie, delle singole famiglie, cambi anche la percezione dell’atteggiamento della società” e “tutti dobbiamo sentirci coinvolti. Serve il recupero di un valore sociale che renda la genitorialità qualcosa di attrattivo, e lo faccia rispetto ai bisogni e ai desideri della società di oggi”.

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