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Quasi 6 lavoratori su 10 non conoscono l’indennità di maternità | L’analisi

Durante la maternità spetta un trattamento economico pari all’80% della retribuzione durante il congedo obbligatorio, spesso integrato al 100% dalla contrattazione collettiva. Con la recente Legge di Bilancio 2025, il legislatore ha elevato al medesimo livello dell’80% anche tre mensilità di congedo parentale, rafforzando le tutele per la genitorialità e incentivando una più equa condivisione dei carichi familiari tra i genitori.

Per quanto riguarda le ferie, il diritto è irrinunciabile ed è garantito dalla Costituzione: il lavoratore ha diritto a quattro settimane l’anno, di cui almeno due da fruire in modo continuativo. Il datore di lavoro può programmare il calendario tenendo conto sia delle esigenze produttive sia di quelle personali del dipendente. La legge non consente ferie forzate imposte discrezionalmente, ma solo in presenza di motivazioni oggettive e con congruo preavviso. Queste regole si applicano a tutti i lavoratori, pur con eventuali differenze in base al CCNL e alla categoria di appartenenza.

Sul fronte degli aumenti di stipendio ‘obbligati’, quasi 4 lavoratori su 10 hanno risposto in modo errato: non è l’anzianità a garantire l’aumento, ma eventualmente l’assegnazione stabile di mansioni superiori rispetto al proprio inquadramento.

In tema di malattia, il 35% degli intervistati ha sbagliato risposta: molti hanno dichiarato che il licenziamento non è mai possibile, mentre la legge lo consente in caso di superamento del periodo di comporto previsto dal contratto. Sul demansionamento, il 32% ritiene erroneamente che possa essere imposto per errori gravi, esigenze aziendali urgenti o decisione autonoma del superiore. In realtà, è ammesso solo se previsto da un contratto collettivo o con l’accettazione scritta del lavoratore.

Il livello di consapevolezza cresce su temi come il whistleblowing (90% di risposte corrette), la Naspi (82%) e i comportamenti inappropriati o molestie sul luogo di lavoro (80%).

“Questa indagine dimostra che i lavoratori italiani sono sempre più consapevoli dei propri diritti, ma anche che esistono ancora aree di incertezza che meritano maggiore attenzione”, dichiara Alessio Campi, people & culture director di Hays Italia. “La maternità e la gestione delle ferie sono due ambiti cruciali, che richiedono attenzione non solo da parte della normativa, ma anche da parte delle aziende. Spesso le imprese dedicano poco tempo a questi temi, talvolta per ragioni di priorità, talvolta, sbagliando, per evitare chiarezza interpretativa che potrebbe portare a richieste da parte dei dipendenti. In realtà, un lavoratore informato sviluppa maggiore fiducia verso l’azienda, aumenta il proprio engagement e contribuisce ad alleggerire il carico differito di lavoro, riducendo correzioni, contenziosi e incomprensioni”.

“Per questo è fondamentale continuare a diffondere informazione corretta e accessibile, aiutando le persone a orientarsi tra le regole del lavoro e supportando le aziende nella costruzione di contesti inclusivi e trasparenti. Il nostro obiettivo è colmare i vuoti di conoscenza e fare in modo che nessun lavoratore si senta disinformato sui propri diritti fondamentali”.

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