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Pensioni: il divario tra uomo e donna è alimentato dalla diversità dei salari | L’analisi

Le donne ricevono pensioni notevolmente inferiori rispetto agli uomini, un divario alimentato da differenze salariali, minori anni di contributi versati e un’alta incidenza di lavoro part-time. È quello che emerge da uno studio di Moneyfarm pubblicato in occasione della giornata internazionale della donna. Più donne che uomini sono presenti nelle classi di reddito pensionistico più basso, mentre oltre il 70% dei percettori appartenenti alla classe più alta è di genere maschile. Anche gli importi medi delle prestazioni pensionistiche sono diversi, con un vantaggio maschile medio di oltre il 60% (1.430 contro 884, nel 2022).

Cresce, però, la consapevolezza delle donne dell’importanza dell’educazione finanziaria e la propensione a ricercare consigli finanziari presso istituti e intermediari di riferimento, con un’attenzione particolare verso i canali digitali. In quest’ottica, la previdenza complementare può svolgere un ruolo decisivo nella riduzione del gender pension gap, perché offre l’opportunità di incrementare il montante pensionistico attraverso investimenti personalizzati e usufruendo di vantaggi fiscali.

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