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Nuovo round nel PNRR sui progetti ambientali per un valore di 35 miliardi | Lo scenario

Nuovo giro di tavolo in cabina di regia sul Pnrr guidata dal ministro Fitto questa volta con un focus sui progetti del ministero dell’Ambiente.

Al centro delle consultazioni che si ripeteranno anche nei prossimi giorni con gli altri dicasteri il richiamo al rispetto dei tempi e il ricorso al monitoraggio rafforzato, un giro di vite sullo stato di avanzamento di ogni singolo progetto per cui sono state coinvolte anche le Regioni e gli enti locali.

La partita è nota, scrive il Sole 24 Ore.

Il titolare del Pnrr sta ripetendo a sindaci e soggetti attuatori che il mancato raggiungimento degli obiettivi del Pnrr sarà ripagato attingendo alle casse degli enti territoriali.

Giro di vite anche sul controllo dei conti per evitare il doppio finanziamento.

“Abbiamo fatto una verifica panoramica completa sulle misure della quarta rata per le quali il Mase ha raggiunto tutti gli obbiettivi prefissati e in prospettiva sulla quinta rata, per la quale sono già stati conseguiti milestone e target principali”, ha commentato il ministro Pichetto Fratin al termine della riunione che ha passato al setaccio misure per 34,7 miliardi di euro.

Entrando più nel dettaglio, come informa una nota di Palazzo Chigi, “si è fatto il punto sulla misura relativa ai nuovi impianti di gestione dei rifiuti che prevede complessivamente finanziamenti per 2,1 miliardi di euro, e sulle misure per gli interventi di fognatura e depurazione con una dotazione finanziaria di 600 milioni di euro”.

La cabina di regia ha poi esaminato la rimodulazione inviata il 7 agosto a Bruxelles e le misure di competenza del Mase nell’ambito di Repower Eu con 4 delle 6 proposte.

Regole di ingaggio serrate per il futuro: aggiornamento delle programmazioni regionali con “tutti gli interventi che sono stati realizzati per velocizzare la fase autorizzatoria e programmatoria e risparmiare tempo utile per raggiungere gli obiettivi entro la deadline del 2026”, prosegue Palazzo Chigi.

In altre parole il monitoraggio rafforzato che d’ora in poi caratterizzerà le attività di controllo sul Pnrr.

Altro tavolo, altro grattacapo per Fitto e anche per il suo collega allo Sport Andrea Abodi che ieri hanno convocato una riunione per sciogliere il nodo dei ritardi accumulati nel cronoprogramma dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 sui quali sono allocati 300 milioni di euro per 32 opere infrastrutturali.

Il tentativo, in primis di Abodi, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è quello di trovare una mediazione con il Comitato organizzatore che secondo l’esecutivo avrebbe accumulato ritardi anche mancando di presentare un masterplan necessario per l’avvio delle procedure.

La riunione è stata aggiornata a domani ma Fitto e Abodi confermando le intenzioni del governo a garantire lo svolgimento dei Giochi spingono per la nomina di una nuova governance che porti l’evento fuori dalle secche.

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