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La transizione non ha bisogno di regole astratte ma di ricette che funzionino | L’intervento di Massimiliano Atelli, già Presidente della Commissione VIA e VAS

Massimiliano Atelli, già Presidente Commissione VIA e VAS, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.

In qualità di membro del Comitato di Indirizzo dell’Osservatorio Riparte l’Italia ha moderato il panel “La sostenibilità energetica del futuro”.

Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.

Abbiamo parlato di sostenibilità energetica del futuro. A che punto siamo e quali sono le strade da percorrere?

La situazione del nostro Paese dal punto di vista della transizione energetica è una posizione di grande tensione verso l’obiettivo. Ci sono naturalmente fronti diversificati che riguardano sia il problema della saturazione delle reti per consentire all’energia prodotta soprattutto dalle fonti rinnovabili di poter essere immessa in rete e quindi destinata agli impieghi a cui è vocata, sia a partite che non possiamo giocare soltanto al di dentro dei confini nazionali come quella che ci impegna nel confronto con la Commissione europea sull’asset strategico come hanno evidenziato i relatori oggi delle concessioni idroelettriche su cui occorre evitare che accada in Italia quello che non è accaduto in tutto il resto d’Europa inseguendo una idea forse un po’ malintesa di concorrenza astratta.

E dall’altro lato ci sono da sostenere importanti innovazioni che sono l’espressione della transizione energetica che si fa dal basso come le comunità energetiche che stanno riscuotendo grandissimo interesse ma hanno bisogno ancora di un accompagnamento fattivo per potersi consolidare e dare i frutti attesi.

E lo scenario internazionale incide pesantemente su questo percorso di transizione?

Sì perché le fonti primarie con le quali le economie dei paesi occidentali continuano a viaggiare sono fonti al di fuori del nostro controllo sia il gas che il petrolio. Noi di queste materie prime siamo degli importatori e questo crea due ordini di problemi piuttosto evidenti.

Da un lato la disponibilità di energia nella misura in cui c’è necessaria dall’altro lato il problema del costo dell’energia affinché non diventi insostenibile per famiglie e imprese. Questi sono due temi assolutamente essenziali su cui il Paese è impegnato sia a livello di rappresentanza governativa che delle associazioni di categoria. Occorre trovare ricette che funzionino molto presto.

Parlando degli Stati Generali della ripartenza siamo alla terza edizione qui a Bologna e continuiamo a proporre questo modello di dialogo e di confronto costante tra imprese, istituzioni, società civile, corpi intermedi per far crescere l’Italia.

Questa è l’unica strada. La formula della ripartenza che è stata ideata nei giorni difficilissimi del Covid resta un obiettivo che può essere raggiunto soltanto attraverso questa forma di confronto che consenta e per certi versi costringa ad ascoltarsi con provenienze diverse, percorsi differenti, saperi diversificati perché ha anche in questo caso bisogno di tirare fuori un’alchimia innovativa dalla quale soltanto possono nascere le ricette di cui abbiamo bisogno.

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