Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

La Marina Militare e Confindustria: ecco l’alleanza per l’economia del mare | Lo scenario

Confindustria e la Marina Militare hanno stretto una nuova alleanza, forte di una grande sintonia. L’obiettivo è sostenere e rilanciare la “blue economy”, l’economia del mare, con una collaborazione aperta ad altre adesioni, un primo patto per «una piattaforma» che punta ad allargarsi per lavorare con il metodo «di un sistema Paese che si muove insieme».

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lo sottolinea a bordo della portaerei Cavour, ormeggiata nel porto di Civitavecchia, che ospita una iniziativa degli industriali e della Marina per sottolineare lo spirito di un accordo siglato lo scorso dicembre e per approfondire le opportunità di rilanciare “le vie dell’acqua: nuovi spazi economici e strategici per l’Italia nel mare”. Confindustria – sottolinea il leader degli industriali – ha scelto di puntare su un tema che dovrebbe essere naturalmente strategico per una penisola come l’Italia, ma che è «oggi fondamentale raccontare al Paese» per avere attenzione e risposte, tanto da aver «per prima pensato di affidare, tre anni fa» una delega ad hoc.

È la mission affidata al vicepresidente per l’economia del mare, Pasquale Lorusso: «Ha» dice «una importanza strategica notevolissima per il nostro Paese e, in modo specifico, per il nostro Mezzogiorno: 208mila imprese, quasi 900mila addetti, un valore aggiunto complessivo diretto pari a 47,5 miliardi di euro e con una capacità di attivazione quasi del doppio: il valore aggiunto totale, ossia la somma del valore aggiunto prodotto e di quello attivato, sfiora i 137 miliardi, con un moltiplicatore molto elevato pari a 1,9. Un cluster economico di primaria grandezza, estremamente complesso e articolato, centrato in modo specifico sulla valorizzazione di risorse naturali fondamentali, quali il mare e le coste».

«Tuttavia», avverte «il tema è inquadrato, in modo prevalente e con un approccio a mio avviso riduttivo, nel concetto di Italia come piattaforma logistica nel Mediterraneo, concentrandosi soprattutto sulle potenzialità di sviluppo trasportistico e logistico. È, invece, fondamentale avere una visione più ampia, al fine di poter definire una strategia integrata più competitiva, fondata su tutte le opportunità industriali, terziarie, turistiche, ambientali offerte dall’utilizzo e dalla valorizzazione della risorsa mare».

«Marina Militare e Confindustria insieme devono contribuire al rilancio della cultura e dell’economia del mare. Dobbiamo rilanciare la cultura marittima nel nostro Paese», sottolinea il Capo di stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino: «Il 98% delle comunicazioni digitali viaggia su cavi sottomarini nel il Mediterraneo che vanno tenuti in sicurezza. La dimensione subacquea e i fondali sono per gran parte inesplorati. La Marina è in mare, nell’alto mare, per la sicurezza nazionale, del cluster marittimo e per evitare che un incidente che avviene nel Mediterraneo allargato, oltre l’orizzonte, si riverberi nell’economia e nella sicurezza del Paese».

È nel Mediterraneo che l’economia italiana deve «trovare un nuovo futuro», dice Carlo Bonomi che ha puntato molto sul progetto. gli obiettivi «sono innanzitutto quello infrastrutturale: un Paese che è carente di infrastrutture ha la più grande infrastruttura naturale, il Mediterraneo»; Ma «soprattutto» questa alleanza industriali-Marina «è basata sulla ricerca, l’innovazione, lo sviluppo di nuove tecnologie: è nell’interesse del Paese».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.