Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

L’urgenza delle scelte | L’analisi di Danilo Taino

Danilo Taino sul Corriere commenta la vicenda dei droni russi abbattuti sui cieli polacchi e i possibili scenari geopolitici per l’Europa: “Sono – sottolinea l’editorialista – un’azione di avvertimento, a Varsavia ma soprattutto all’Europa e alla Nato: Vladimir Putin si sente forte e alza il tiro, minaccia l’Unione europea con l’obiettivo di metterla sotto pressione, di misurarne la volontà di reazione e di mobilitare a suo favore le forze amiche che sa di avere nel Vecchio Continente. Pensa probabilmente che sia arrivato il momento di sfiancare definitivamente un’Europa che disprezza e ritiene inerme. Un nuovo passo estremamente aggressivo.

L’uomo del Cremlino ritiene di avere il vento in poppa. La trattativa con Donald Trump sulla pace in Ucraina è finita nella sabbia e Putin si sente incoraggiato ad andare oltre dalle apparenti indecisioni della Casa Bianca e dai buoni incontri con il presidente americano. Il party cinese alla corte di Xi Jinping, con posto d’onore durante la grande parata militare di Pechino del 3 settembre, gli ha dato ulteriore fiducia, come un via libera per forzare la situazione.

 L’Europa, per parte sua, ha mosso passi importanti per cercare di frenare Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 ma, evidentemente, non sufficienti; e le sue opinioni pubbliche continuano in buona misura a dirsi dalla parte di Kiev ma mostrano una percezione limitata del rischio che corre il continente. I droni russi sulla Polonia, dunque, hanno attivato una sirena d’allarme: dice che siamo entrati in una fase nuova e minacciosa. La quale richiede risposte appunto nuove, innanzitutto da parte degli europei.

Come si muoverà ora Trump nei confronti di Putin non è, come al solito, dato sapere. Quel che certamente i governi europei devono fare con urgenza, se non vogliono trovarsi presto con le spalle al muro, è preparare una risposta di breve e di lungo periodo a Mosca. Senza questo, da ieri è più che mai chiaro che Putin non si fermerà.

Si tratta di fare scelte politiche adeguate alla gravità della situazione. Sono in condizioni, i Paesi europei, di farle? Questa è la grande domanda. Putin risponde di no e pensa di poterne approfittare. In non pochi Paesi della Ue – conclude – esistono quinte colonne filorusse più che mai attive”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.