“Oggi c’è un sentimento di rispetto alla tutela dell’ambiente molto acquisito e non serve avere la tessera di ambientalisti per essere lì ad occuparsi della materia. Penso che ci vuole il buon senso”.
Lo ha detto a ‘Mezz’ora’ il presidente del Veneto Luca Zaia, facendo un esempio “il Piave è un fiume che ha avuto una piena eccezionale nel 1966. Sappiamo che ciclicamente si ripresenterà questa piena. Però al momento abbiamo la necessità di fare interventi in maniera poderosa per ripulire il greto di questo fiume, ma piuttosto per pulire gli invasi alpini. Ovvio che se si vede il Piave come un parco naturale perchè sono cresciuti gli alberi, se dovesse arrivare la piena storica avremo gli effetti della diga dei castori. Gli alberi andrebbero contro le pile dei ponti e rischieremo l’effetto diga, andando giù tutto. E così con gli invasi alpini”.
“Bisogna sburocratizzare, far capire che la manutenzione del territorio ci vuole e va al di là dell’essere o non essere ambientalisti” ha aggiunto Zaia sottolineando che il tema della sburocratizzazione era già stata avanzata da Matteo Salvini ancor prima di diventare ministro delle Infrastrutture, anche “sulla spinta delle istanze dei territori, degli amministratori, dei sindaci. Non penso che ci sia una classe dirigente in Italia che voglia devastare l’ambiente. L’ambiente va tutelato in maniera estrema, ma è necessario che si facciano le opere “.