Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[L’intervento] Jacopo Pertile (Co-Founder e Head of Growth di AzzurroDigitale): «Ecco i miei 5 consigli per i giovani disposti a rilanciare il Paese»

Un’Italia che cerca nuovamente di trovare la propria centralità in Europa e nel mondo. Un Paese con il più alto numero di siti Unesco, ricco di storie imprenditoriali che hanno segnato la storia del progresso e portato le nostre eccellenze a primeggiare sui mercati globali, che oggi deve lottare con un generalizzato senso di sfiducia dei propri giovani nel futuro che li aspetta.

Se oggi tre ragazzi italiani su dieci – secondo l’ultimo Rapporto della Fondazione Visentini/Luiss – si dicono intenzionati a lasciare l’Italia per trovare all’estero migliori condizioni di lavoro e di vita, è perché troppo spesso nel nostro Paese non viene data loro l’occasione di mettersi alla prova, di sbagliare, di misurarsi in contesti dinamici e internazionali. Quello che manca loro, soprattutto, è spesso una guida, qualcuno che sappia spiegare loro come valorizzare i propri talenti, e realizzare le proprie idee.

In questi anni ho avuto la fortuna di poter costruire, insieme ai miei soci, la mia impresa, di vedere un piccolo gruppo di amici crescere ogni anno di più, fino a diventare una società di 70 persone – in molti casi under 30 – che porta quotidianamente la propria visione del digitale nelle fabbriche, nei luoghi per eccellenza del miracolo italiano vissuto dal nostro Paese nel secondo dopoguerra.

Un’opportunità unica, che mi ha permesso di realizzare una volta di più il potenziale intrinseco dei nostri territori – fucine di idee e di innovazioni senza pari – e confermare la convinzione che la mia generazione, e quelle future, possano e debbano essere la forza motrice capace di riportare l’Italia tra le protagoniste della scena economia e politica continentale e globale. Ma cosa ho imparato in questo percorso, e che consigli darei ai ragazzi che oggi sognano di costruire qui il proprio domani e il proprio futuro come imprenditori?

  1. In primis, non aver paura di sbagliare, abbracciando la “cultura del fallimento” e andando oltre a quel preconcetto tipicamente italiano che vede il fallire come un’onta. Dagli errori si può imparare, mostrando l’umiltà e la maturità di apprendere dai propri sbagli, senza colpevolizzarsi ma con la prontezza di ripartire;
  2. In secondo luogo, diventa fondamentale tendere alla “go to person”: individuare una persona che abbia un ruolo, un network, maggiore esperienza e maggiori responsabilità, e cercare di accedere alla sua sfera d’influenza, così da poter apprendere puntando a un esempio concreto, alzando via via l’asticella;
  3. Mettersi in gioco al 100%, sempre. A 17/18 anni sembra che il nostro tempo sia infinito. A 30 iniziamo ad essere consapevoli che non è più così. A 50 iniziamo a guardare più indietro che avanti e ci rendiamo conto che mediamente abbiamo poco più di 4.000 settimane di vita da vivere. Che senso ha dedicare tempo, energie, risorse in qualche cosa in cui non facciamo la differenza? Investite il vostro tempo dove volete e ambite a fare la differenza;
  4. Curate sempre le vostre relazioni, perché le esperienze che fate oggi, saranno fondamentali per costruire la vostra rete del domani. I miei due soci erano miei compagni di calcio; uno dei nostri primi investitori era il mio ex capo; ho conosciuto uno dei miei punti di riferimento in ambito aziendale ai campi scuola. Date le giuste attenzioni alle persone che vi vogliono bene, perché in futuro saranno sempre meno ma vi riserveranno sempre grandi sorprese;
  5. Trovate persone a cui ispirarvi, sempre, persone che ammirate e che siano punti di riferimento ed esempi.

Abbiamo l’opportunità e la responsabilità di investire su noi stessi, e di conseguenza nel nostro Paese: l’Italia ha bisogno di noi giovani per vivere nuovamente un altro grande rinascimento.

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