Nicola Lagioia, direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, spiega la scelta del libro di Antonio Tabucchi “Sostiene Pereira”, per la terza edizione del progetto nazionale di lettura condivisa “Un libro tante scuole”. «Forse è il caso di ricordare su cosa si fonda la democrazia in questo continente. Non vedo pericoli, ma rinfrescare la memoria rafforza la democrazia».
«È un romanzo civile e come “Per chi suona la campana” di Hemingway e “Omaggio alla Catalogna” di Orwell, è chiaro dove guarda: sono libri antifascisti. Per le studentesse e gli studenti che avranno l’opportunità di leggerlo rappresenta, insieme, un inno alla libertà e una grande lezione di letteratura civile», spiega Lagioia.
“Sostiene Pereira”, con la prefazione di Dacia Maraini, sarà distribuito gratuitamente a 6 mila studenti di tutta Italia. «Questo libro è un classico della letteratura italiana, un classico contemporaneo. Un raro esempio di romanzo italiano contemporaneo celebrato in tutto il mondo. Antonio Tabucchi è riuscito a fare due cose, di solito non allineate tra loro: da una parte riesce a indagare la profondità dell’animo umano e in questo è una sorta di erede di scrittori come Pessoa, dall’altra lo fa in un romanzo civile. Di solito le due cose non vanno insieme» osserva Lagioia che, il 9 novembre alle ore 18, presenterà online sulla piattaforma SalTo+ il progetto nel dettaglio.
Un messaggio? I libri non devono mai portare un messaggio chiaro, univoco perché sono sempre ambigui, strani. Non è detto che i giovani debbano avere più conforto o più certezze degli adulti dai romanzi. Sostiene Pereira essendo un grande romanzo non fa eccezione», dice il direttore del Salone del Libro.
Con il libro sarà distribuito un podcast in sei puntate, scaricabile su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite (Apple Podcast, Spotify, Spreaker) da febbraio: gli scrittori Andrea Bajani, Paolo di Paolo, Dacia Maraini, Romana Petri, Fabio Stassi e Chiara Valerio racconteranno le sfumature della poetica di Tabucchi. «Coinvolgiamo da sempre le scuole, è una delle cose più importanti che fa il Salone del Libro» commenta Lagioia.
Nessuna indicazione, invece, sull’atteso erede alla guida del Salone del Libro che l’attuale direttore affiancherà nell’edizione 2023. Deve essere individuato attraverso la manifestazione d’interesse, ma i tempi sono più lunghi del previsto. «Non è una domanda da porre a me. Felicemente sono fuori» dice Lagioia «non partecipo al lavoro di selezione del nuovo direttore o direttrice».