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L’economia italiana continua a crescere | L’analisi dell’Istat

Nota-economia_luglio_2024

La seconda stima dei conti economici trimestrali ha confermato un aumento congiunturale dello 0,3% (+0,7% in termini tendenziali) dell’economia italiana nel periodo gennaio-marzo. La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%.

È quanto evidenzia l’ISTAT nella Nota sull’andamento dell’economia italiana. L’espansione è stata sostenuta dai consumi delle famiglie e delle ISP e dagli investimenti, che hanno fornito rispettivamente un contributo positivo di 0,2 e 0,1 punti percentuali, mentre nullo è risultato il contributo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche. Molto positivo è stato l’apporto della domanda estera netta (per 0,7 punti percentuali), determinato tuttavia da una decisa riduzione delle importazioni (-1,7%) e da una moderata espansione delle esportazioni di beni e servizi (+0,6%); negativo, invece, il contributo delle scorte (-0,7 punti percentuali).

A maggio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha registrato un aumento su base congiunturale (+0,5%), interrompendo la fase di calo dei precedenti due mesi, grazie a una crescita robusta nel settore dell’energia (+3,0%), più contenuta e di uguale entità per i beni di consumo e intermedi (+0,7% per entrambi) e di un calo del raggruppamento dei beni strumentali (-1,0%). Nella media marzo-maggio, tuttavia, l’indice della produzione è diminuito dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Il calo è stato diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industrie, ad eccezione del settore dell’energia (+0,1%), ed è risultato molto marcato per i beni strumentali (-3,2%).

L’inflazione è ancora ai livelli più bassi tra i paesi dell’area Euro

A maggio e giugno (dati preliminari) l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività è cresciuto dello 0,8% in termini tendenziali. A giugno anche l’inflazione acquisita per il 2024 risulta pari a 0,8%. È quanto evidenzia l’ISTAT nella Nota sull’andamento dell’economia italiana.

Nel dettaglio per componenti, i listini dei beni i sono ridotti su base tendenziale, con un calo medio nel primo semestre del 2024 dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Tali dinamiche sono il risultato di una significativa decelerazione dei prezzi dei beni alimentari, (da +5,6% a gennaio a +1,6% a giugno), che ha riguardato in modo particolare la componente non lavorata, (da +7,5% a +0,4%) e del proseguimento della riduzione delle quotazioni dei beni energetici, la cui dinamica tendenziale nel primo semestre dell’anno è stata pari a -13,8%.

Tra gli energetici, è continuata la discesa su base annua dei prezzi dei beni non regolamentati (-13,5% a maggio e -10,3% a giugno), mentre è aumenta la dinamica tendenziale di quelli regolamentati (+0,7% e +3,6% rispettivamente a maggio e giugno).

Continua a rallentare la dinamica del carrello della spesa, sintesi dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che sono scesi dal +5,1% al +1,4% tra gennaio e giugno. Anche la dinamica tendenziale dei prezzi degli altri beni ha evidenziato una forte decelerazione (dal +1,7% al +0,4% nello stesso periodo). L’inflazione nei servizi si stabilizza poco al di sotto del 3,0% (+2,9% a maggio e +2,8% a giugno), su livelli significativamente inferiori all’anno precedente (+4,2% in media d’anno).

Tra i servizi, i prezzi di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona hanno continuato a mostrare la crescita più elevata (+4,3% a maggio e +4,0% a giugno) mentre è rimasta particolarmente contenuta la dinamica dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (+0,7% negli ultimi due mesi).

L’inflazione di fondo (i beni al consumo per l’intera collettività nazionale al netto di energetici e alimentari freschi), si è stabilizzata negli ultimi due mesi a 2,0% (+5,1% nella media del 2023). L’inflazione “core” acquisita per il 2024 a giugno è pari a 1,9%. L’indice dei prezzi al consumo armonizzato continua a crescere decisamente meno della media dell’area dell’euro.

A giugno, la crescita dell’indice in termini tendenziali in Italia è stata pari a 0,9%, a fronte del 2,5% di Germania, Francia e area dell’euro, e del 3,5% della Spagna. L’inflazione acquisita per il 2024 a giugno è pari a 0,8% per l’Italia (+1,2 per la media dell’area euro).

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