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“Le TLC devono saper sfruttare l’Intelligenza Artificiale, e l’Italia ha tutte le carte in regole per farcela” | L’intervista a Riccardo Ruggiero

L’annuncio dell’acquisizione del 100% di Vodafone italia da parte di  Swisscom per 8 miliardi di euro sarà sicuramente uno degli eventi più rilevanti nel mondo delle TLC del 2024. La fusione di Vodafone Italia e Fastweb (controllata da Swisscom ) che si finalizzerà entro il primo trimestre del 2024 farà nascere un operatore convergente leader su tutti i segmenti di mercato. Ne parliamo con Riccardo Ruggiero, ex ad di Telecom e Tiscali e di molte altre società del settore. Un super esperto a cui l’Osservatorio si è rivolto per analizzare gli scenari di un settore in crisi ma strategico del Paese.

Cosa significa questa operazione nel panorama delle TLC italiane?

Sicuramente si verrà a creare un fortissimo operatore integrato infrastrutturato con tecnologia in fibra ottica FTTH che negli ultimi anni è sempre stato frammentato tra TIM Vodafone e anche la stessa Fastweb.

Questo implicherà di fatto la creazione di una rete a banda ultra larga capillare su tutto il territorio  con molteplici tecnologie di accesso sia in fibra, FTTH, FTTC, FWA, in quest’ultimo caso, grazie alla recente acquisizione delle frequenze 3,6/3,8 MHz s’ di Tiscali da parte di Fastweb che consentono anche la fruizione di servizi in 5G. Il tutto con una base clienti molto solida sia nel mercato consumer ma in particolare nel segmento top client dove TIM è sempre stata negli anni il protagonista principale con quote di mercato molto importanti.

Sviluppando l’analisi del segmento dei top client nei prossimi anni oltre ad una concentrazione della concorrenza ci saranno molti cambiamenti grazie allo sviluppo delle tecnologie I.A. che inevitabilmente andranno a cambiare moltissimi processi aziendali e il mondo del lavoro per migliaia di lavoratori in particolare nei settori del custom  service, del custom Care e della logistica.

In altre parole il “ consolidamento” della connettività e dei suoi servizi, che ha dominato questo segmento di mercato verrà progressivamente sostituito dalle tecnologie di intelligenza artificiale.

Per fare un esempio concreto oggi tutte le medie grandi imprese, in tutti i settori, dalle banche, alle società di trasporto privato e pubblico alle grandi società di logistiche online e all’editoria alla pubblica amministrazione e alle società di informatica hanno al loro interno custoditi centinaia di migliaia di dati nei loro numerosi Data Center e prevalentemente per il loro esclusivo uso interno.

Nei prossimi anni grazie all’ I.A.  queste  informazioni in modo assolutamente sicuro saranno anche vendibili a terze parti ovviamente compatibilmente con un sistema di regole europee ed internazionali e in compliance con il quadro regolamentare e di privacy che si evolverà in questa direzione.

Esiste un modello da seguire, un Paese o un territorio che possiamo considerare affine alle nostre caratteristiche che può essere preso da guida per colmare velocemente questo gap tecnologico oppure no?

Il mercato delle telecomunicazioni in Europa è molto frammentato e diverso da paese a paese ma guardando avanti e soprattutto considerando come si è espresso il Regolatore europeo e ultimamente tutti i grandi operatori TLC il modello di business che si è consolidato in questi ultimi 20 anni non ha più possibilità di creare crescita e soprattutto di generare nuovi importanti investimenti. Questo è dovuto alla competizione sui prezzi che è diventata insostenibile.

Di conseguenza è necessario un grande cambiamento e sforzo verso lo sviluppo delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale che ripeto trasformeranno radicalmente tutti i processi ed i cicli produttivi principali di tutte le aziende nei più ampi settori.

Solo così si tornerà a crescere in tutti i mercati.

Credo che sarà fondamentale sia in Europa che in Italia recuperare al più presto il gap con USA e Cina adottando un sistema che attraverso lo sviluppo di start-up innovative e meno regolamentazione si riesca a generare un nuovo volano di crescita virtuoso.

Tornando proprio all’Italia, c’è una sorta di maledizione tecnologica? Questo è un paese dove le partite tecnologiche negli ultimi 20/ 30 anni si sono sempre trovate in ritardo. L’ultima ma non ultima è la vicenda della banda ultra larga e delle aree bianche che non sono ancora coperte. Come si risolve questa maledizione del paese?

L’Italia avrà grandi opportunità se saprà sfruttare la forte spinta, sapendo introdurre nuovi strumenti finanziari con il Ventures capital e i Ventures builders, per creare start-up nel Deep tech e nell’I.A. con anche il contributo che possono avere le nostre università.

Ovviamente tutto questo sarà possibile grazie allo sviluppo di un’infrastruttura a banda ultra larga utilizzando tutte le tecnologie esistenti: FTTH, FTTC FWA, 5G sue evoluzioni.

Credo utile e soprattutto concreto raccontare di una mia recente collaborazione con la società Fool Farm S.p.A. creata dal Dottor Andrea Cinelli che ha lavorato con me nel mondo ICT  in diverse importanti realtà come Infostrada e TIM.

Full Farm è un Ventures builder unico nel panorama italiano che ha già in dote circa 15 milioni di euro esclusivamente dedicate allo sviluppo nel settore big tech e nell’intelligenza artificiale e ha dato vita già a cinque start-up. Il grosso dello sviluppo nei prossimi anni sarà assicurato dall’attiva collaborazione con il mondo universitario.

Questi strumenti daranno la possibilità di creare in Italia un sistema per i giovani delle università che si laureano in materie tecnologiche per poter esprimere la loro naturale imprenditorialità che è un asset di questo paese nel quale credono le nostre istituzioni il governo e le banche.

Concludo noi siamo il paese degli inventori, e non possiamo perdere questa grande occasione per lo sviluppo delle nuove tecnologie in Italia.

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