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Le sanzioni occidentali scatenano commercio tra Mosca e Pechino | Lo scenario

Secondo il rapporto di Free Russia Foundation, una Ong con sede a Washington, il commercio tra Cina e Russia è esploso lo scorso anno, fornendo un’ancora di salvezza all’economia assediata della Russia e mostrando i limiti delle sanzioni occidentali.

Mosca ha aumentato le importazioni di tecnologie fondamentali per la guerra in Ucraina, inclusi semiconduttori e microchip dalla Cina, ha affermato l’organizzazione, aggiungendo che Pechino ha aumentato gli acquisti di esportazioni russe, in primis energia, che hanno più che compensato i cali dei principali partner commerciali occidentali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e alcuni Paesi dell’Unione europea. «Poiché gli Usa, l’Ue e il Regno Unito hanno tutti ridimensionato le relazioni con la Russia, la Cina è diventata, con un ampio margine, come il partner commerciale più importante della Russia», secondo il rapporto.

Sulla base dei documenti doganali ottenuti dalla Free Russia Foundation, il rapporto offre una visione ampia del commercio russo, oscurato dall’imposizione delle sanzioni occidentali. Ad aprile, la dogana russa ha sospeso la pubblicazione mensile dei dati su esportazioni e importazioni, tra le altre statistiche, affermando all’epoca di voler evitare «stime errate, speculazioni e discrepanze in termini di consegne delle importazioni». I suoi dati di gennaio 2022 sono gli ultimi disponibili.

La Cina è diventata un fornitore di alcune tecnologie chiave che possono avere uno scopo militare nonostante le sanzioni occidentali. Secondo i dati, lo scorso anno Pechino ha venduto a Mosca veicoli aerei senza pilota, o droni, per un valore di 3,3 milioni di dollari. Il rapporto ha rilevato che le consegne di droni alla Russia sono continuate a novembre e dicembre dagli Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Cina e Singapore. Lo scorso anno la Russia ha aumentato le importazioni di semiconduttori e microchip di circa il 34%, con la Cina che è diventata la principale fonte. Ciò ha aiutato Mosca ad aumentare le proprie importazioni complessive di chip a 2,45 miliardi di dollari nel 2022 da 1,82 miliardi nel 2021, nonostante le sanzioni occidentali contro tali scambi.

La Russia e la Cina hanno passato anni a rafforzare i propri legami economici anche grazie a un gasdotto da 55 miliardi di dollari e un maggiore utilizzo da parte della Russia dello yuan cinese. La relazione economica si è approfondita anche se tra i funzionari di Mosca permangono preoccupazioni a lungo latenti sul fatto che la Russia possa diventare prigioniera dell’orbita economica cinese.

Guardando i dati, il commercio tra Russia e Cina è aumentato di circa 27 miliardi di dollari tra marzo e settembre dello scorso anno rispetto allo stesso periodo del 2021, secondo il rapporto, per raggiungere i 99 miliardi di dollari. Gran parte della crescita è stata dovuta alle maggiori vendite di greggio, che la Russia ha iniziato a dirottare verso la Cina e altri mercati come l’India e la Turchia, poiché i Paesi occidentali hanno limitato gli acquisti di prodotti energetici russi. La Russia è diventata più dipendente dalle merci cinesi: circa il 36% delle sue importazioni è arrivato dalla Cina nel periodo da marzo a settembre, in netto aumento rispetto al 21% nello stesso periodo nel 2021.

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