L’inflazione Ipca, al netto dei beni energetici importati e scattano degli aumenti contrattuali, sale con la corsa dei prezzi. L’indice è il riferimento per la contrattazione, a cui vengono legati gli incrementi retributivi, introdotto come parametro dall’accordo quadro tra le parti sociali per la riforma del modello contrattuale del 22 gennaio 2009. L’Istat ha aggiornato la stima per il 2022, rivedendola al rialzo: l’indice Ipca senza gli energetici importati risulta pari a +6,6%, un dato più alto del +4,7% previsto un anno fa. Allo stesso livello del 6,6% è la previsione per il 2023.
Alla luce del dato effettivo, dal primo giugno un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici riceverà in busta paga aumenti in media di 123,40 euro invece dei 27 euro stabiliti al momento della stipula del contratto nazionale, firmato da Federmeccanica-Assistal e Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil: 96,40 euro in più, sottolineano i sindacati delle tute blu. L’entità degli incrementi sarà formalizzata lunedì 12 giugno nell’incontro tra le parti. Questo, sottolineano i sindacati, grazie alla clausola di salvaguardia stabilita nell’ultimo rinnovo del Ccnl firmato il 5 febbraio 2021, che consente un adeguamento in positivo se l’indice effettivo risulta più alto del previsionale. Uno strumento importante, sottolineano ancora, con cui i metalmeccanici recuperano subito una parte del potere d’acquisto eroso dall’inflazione, che a livello generale viaggia comunque più veloce.
«Questo risultato lascia aperta una verifica complessiva sulla difesa dell’intero potere di acquisto, che andrà verificata a fine contratto», afferma il segretario generale della Fim, Roberto Benaglia. Ora, sostiene il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, «il governo deve intervenire con un provvedimento legislativo per detassare il salario in paga base» dei lavoratori. «Ancora una volta siamo stati lungimiranti», dice il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e in vista del prossimo rinnovo del contratto, in scadenza a giugno 2024, «sarà fondamentale mantenere la clausola di salvaguardia e puntare ancora sull’incremento salariale e sul recupero del potere di acquisto».