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[L’analisi] Troppa richiesta e problemi di produzione. Ecco perché (troppi) farmaci non si trovano più

Secondo Assoram, associazione che rappresenta la logistica e il trasporto del settore salute, «in base a una prima verifica sulle carenze di farmaci», al netto dei prodotti mancanti per cessata commercializzazione, quelli mancanti sono «circa 1.700 e soprattutto in Lombardia e Campania». A pesare su questo è anche la scarsa collaborazione nella catena di rifornimento del settore e una «esplosione dei volumi delle spedizioni di farmaci» che nel 2022 è stata superiore al 2021 e anche al pre-pandemia.

In base a una prima verifica sui motivi più frequenti delle carenze condotta da Assoram, emerge che in 1006 casi si tratta di problemi produttivi, in 370 casi di cessata commercializzazione temporanea e in 258 di elevata richiesta: mentre i prodotti mancanti per cessata commercializzazione definitiva sono quasi 1.400.

Una difficoltà aggiuntiva che ha portato il tema sui giornali in questi mesi è che ogni anno, a settembre e ottobre, i flussi della distribuzione aumentano per diversi fenomeni: nuovi rifornimenti dei grossisti, stagione influenzale, rientro in attività degli informatori, lancio di nuovi prodotti. A questo si aggiunge il fatto che «stiamo vivendo un aumento dei volumi del farmaco, dopo una lieve flessione avuta negli anni della pandemia», spiega la direttrice generale Assoram, Mila De Iure. A settembre 2022 c’è stato un aumento del 27% dei volumi di farmaci in commercio rispetto a settembre 2019 e a ottobre 2022 c’è stato un aumento del 27% rispetto a ottobre 2019.

I primi 9 mesi del 2022 segnano un +13,5% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019, con 617 milioni di unità movimentate. «Si assiste» prosegue De Iure «a una impennata del numero di grossisti e di farmacie che richiedono appuntamento per lo scarico. Nel periodo di picco, in assenza di una corretta programmazione dei volumi previsti, questo rischia di creare imbuti a valle di cui logistica e trasporto non sono responsabili. Senza programmazione la catena si spezza» e si traduce in «disservizi a valle». Ovvero ai cittadini. 

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