Secondo quanto emerge da una ricerca dell’università dell’Insubria sull’evoluzione di Sars-CoV-2, pubblicata sull’European Journal of Internal Medicine, le varianti Cerberus e Centaurus possono entrare in competizione e causare nuove ondate nei prossimi mesi.
I ricercatori hanno confrontato Cerberus e Centaurus con Omicron 5 (Ba.5), variante che ha provocato una anomala ondata estiva nel nostro Paese. E hanno dimostrato che Centaurus (Ba.2.75) è ancora la variante con più alta capacità di legarsi alle nostre cellule (ben 57 volte di più rispetto a Omicron 5) e pertanto con più alta potenziale diffusività; Cerberus, invece, ha capacità di legame con le cellule non dissimili da quelle di Omicron 5.
Ma attenzione: «Mentre Centaurus mostra una maggiore adesività di legame alle cellule, Cerberus sembra mostrare una maggiore capacità di sfuggire agli anticorpi prodotti dal nostro organismo» spiega Fabio Angeli, professore di Malattie dell’apparato cardiovascolare all’Insubria e coordinatore della ricerca «e ciò non esclude che nei prossimi mesi si possa assistere ad una sorta di competizione tra varianti nel cercare di diventare dominanti. Questo» sottolinea «può far ipotizzare che nuove ondate possano essere causate dalla diffusione contemporanea e sinergica di varianti diverse».
Risultati alla mano, i ricercatori richiamando l’attenzione sull’«importanza di continuare a monitorare la diffusione del virus e la prevalenza delle diverse varianti». A causa delle mutazioni, infatti, «rimane cruciale la nuova campagna vaccinale con vaccini bivalenti (costruiti appositamente contro le nuove varianti) e, nel caso di un significativo incremento dei contagi, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale».