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L’allarme di Ugo Brachetti Peretti, presidente esecutivo IP Gruppo Api: “Finanza e guerre fanno rincarare la benzina” | L’analisi

“Sulla benzina la componente fiscale incide per il circa il 60% del prezzo finale, ma dietro al prezzo industriale c’è una complessa filiera che dipende certamente dai paesi produttori e molto dal mondo finanziario”.

Lo dice Ugo Brachetti Peretti, presidente esecutivo di IP Gruppo Api, in un’intervista a “La Stampa”, interpellato sugli aumenti dei carburanti.

“Per ogni barile che viene consegnato fisicamente, molti di più sono scambiati nel mercato finanziario, spiega.

Intanto il prezzo alla pompa è aumentato del 10% in pochi mesi.

“Meno, quindi, dell’incremento del petrolio salito del 20-25%”, evidenzia Brachetti Peretti, “la situazione geopolitica è complessa, dal Mar Rosso all’Ucraina.

Inoltre, l’Arabia Saudita ha ridotto la sua produzione.

Ricordo che il petrolio è arrivato a 130/140 dollari al barile in situazioni di minore incertezza rispetto ad oggi”.

C’è chi specula ai danni dei consumatori?

“No. Ci possono essere ovviamente dei picchi di volatilità sui mercati internazionali in qualche periodo, dovuti alle decisioni dei Paesi produttori o dei grandi trader internazionali”, ribatte il numero uno di IP, e neppure i distributori, “lo dimostrano gli investimenti che stiamo sostenendo in chiave transizione energetica”.

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