Il clima del futuro sarà caratterizzato sempre più spesso dalle cosiddette ondate di siccità lampo: fenomeni di minore durata, che però compaiono con poco preavviso e si sviluppano molto rapidamente, e possono dunque essere molto pericolosi. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Science e guidato dall’Università cinese di Scienze e Tecnologie dell’Informazione di Nanjing.
La causa delle ondate di siccità sta nel cambiamento climatico provocato dall’uomo e vede l’Europa tra le regioni più colpite. In Italia, per esempio, l’Autorità distrettuale del fiume Po indica che lo stato di siccità che interessa continuativamente il Nord persiste nel bacino del Po e gli indicatori indicano per il 2023 uno scenario peggiore rispetto a quello del 2022. La mappa delle aree più colpite dalla siccità comprende anche Asia orientale e settentrionale, Australia meridionale, Sahara e costa occidentale del Sud America.
I dati sottolineano l’urgenza di soluzioni, come i sistemi di allerta tempestivi, per mitigare l’impatto e gestire il rischio di questi fenomeni, anche perché i ricercatori prevedono che le aree interessate si espanderanno ulteriormente.
I periodi di siccità derivano principalmente dalla variabilità interna del clima, che avviene su scale temporali stagionali o annuali. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che la siccità può verificarsi anche su scale temporali molto più ristrette e trasformarsi in episodi gravi nel giro di poche settimane. Queste ‘siccità lampo’, che non hanno ricevuto grande attenzione fino all’evento dell’estate 2012 che ha colpito più della metà degli Stati Uniti, sono difficili da prevedere e quindi i loro impatti possono essere particolarmente severi.
I ricercatori guidati da Xing Yuan hanno valutato, su scala globale, i cambiamenti nella velocità di insorgenza della siccità negli ultimi 64 anni. I risultati mostrano una transizione verso un maggior numero di siccità improvvise per buona parte del mondo, associati ad una maggiore evaporazione dell’acqua presente nel suolo e ad una diminuzione delle precipitazioni: entrambi questi fenomeni sono attribuibili al cambiamento climatico dovuto dalle attività antropiche.
In particolare, per le regioni più umide come Europa, Asia settentrionale, Cina meridionale, alcune parti orientali e centro-settentrionali del Nord America e l’Amazzonia, le siccità lampo sono causate soprattutto da un’accelerazione nella perdita di umidità presente nel suolo. Nello zone più aride, invece, che comprendono Cina settentrionale, India occidentale e molte aree dell’Africa, l’evaporazione dell’acqua contenuta nel terreno è più limitata, e dunque il principale motore dei fenomeni siccitosi sta nella scarsità di piogge.
Secondo gli autori dello studio, inoltre, è prevedibile che in futuro la transizione verso un aumento della siccità improvvisa si espanda alla maggior parte delle aree terrestri, in particolare nel caso in cui le emissioni di gas serra non verranno ridotte in modo significativo. Come sottolineano i ricercatori, quindi, è essenziale trovare il modo di adattarsi a questi fenomeni, che presto diventeranno la nuova normalità.