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La diagnosi di apnea ostruttiva notturna farebbe risparmiare allo Stato 3 miliardi | L’iniziativa

L’apnea ostruttiva notturna è «una problematica che toglie al malato la fase profonda del sonno. Ne consegue una maggiore suscettibilità a malattie cardiache, metaboliche e morte improvvisa» ha dichiarato il dr. Nicola Peccerillo, Cardiologo Pneumologo ed organizzatore del Congresso. Tre miliardi è la cifra che lo Stato risparmierebbe in spese sanitarie se la patologia che colpisce circa 12milioni di italiani venisse diagnosticata e trattata. Ne ha parlato il 23 settembre a Mormanno (CS) presso l’ospedale Vincenzo Minervini, il congresso intitolato Apnea Ostruttiva Notturna. Patologia sotto-diagnosticata, problematiche cliniche e gestionali.

I dati parlano di una patologia sotto-diagnosticata poiché rilevata in soli 500mila dei 12milioni di Italiani che ne sono affetti. Di questi sono 250mila i pazienti trattati con supporto ventilatorio di cui quasi il 100% guarisce completamente. Rilevando a monte il problema, il risparmio in termini economici e di vite umane sarebbe considerevole. I dati forniti da ANAS, infatti, parlano di una responsabilità del 25% degli incidenti stradali causati da colpi di sonno alla guida provocati da apnea ostruttiva notturna.

I campanelli d’allarme nella diagnosi di questa patologia sono il respiro pesante, caratteristica comune nel paziente affetto da obesità, circa l’80% degli individui con apnea ostruttiva; disturbi del sonno, cefalee mattutine, ipersonnia, ipertensione, diabete mellito al risveglio. «Più che al risparmio in termini economici» ha aggiunto il dottore «bisognerebbe guardare al numero di vite umane che si potrebbero salvare diagnosticando e curando in tempo la patologia. Le cifre ci dicono che la strada da fare è ancora molta, l’informazione è il primo importante passo da intraprendere».

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