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In Italia 20 aziende sono best workplaces per la Generazione Z | L’analisi

Il ranking Best Workplaces for Gen Z è stato stilato per la prima volta da Great Place to Work Italia ascoltando il parere espresso da ben 3.407 collaboratori “zoomer” attivi in 99 aziende, rispondendo a un dettagliato questionario di 60 domande.

Ricerca di un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, sicurezza psicologica e possibilità di gestire con flessibilità le necessità personali: ecco gli elementi che i rappresentanti della Gen Z ricercano in un ambiente di lavoro.

In Italia esistono ben 20 realtà virtuose in grado di riuscire a garantire ai giovanissimi collaboratori nati tra il 1998 e il 2012 degli elevati livelli di fiducia e soddisfazione nell’ambiente di lavoro (91%).

Un dato, quello della Media Trust Index, superiore del 14% rispetto a quello fatto registrare dalla popolazione della Gen Z attiva nelle organizzazioni non presenti in classifica (77%).

Tra queste, il 40% appartiene al settore IT mentre una su 4 (25%) è attiva nel settore dei servizi professionali.

Agricoltura, servizi finanziari e assicurazioni, alberghiero, manifattura e produzione, media e retail sono gli altri settori rappresentati in classifica.

Due organizzazioni su 3 (65%) hanno l’headquarter in Italia e, a livello di distribuzione territoriale tra le regioni, il 60% ha sede in Lombardia, seguono Puglia, Veneto e Lazio con un 10% a testa e chiudono la classifica il Piemonte e l’Emilia Romagna (5% l’una).

La Generazione Z nelle aziende “Best” apprezza particolarmente gli aspetti di socialità sul luogo di lavoro, valutando positivamente il rapporto con i colleghi, il team e l’accoglienza ricevuta.

Tanto da arrivare, nel 93% dei casi, a raccomandare l’organizzazione per cui lavorano come eccellente ambiente di lavoro ad amici e conoscenti, con un gap di 13 punti percentuali rispetto alle aziende non in classifica (80%).

Nel confronto tra i Best Workplaces for GenZ e le realtà analizzate ma non rientrate in classifica, ovvero le cosiddette “rest”, le dimensioni più simili riguardano la credibilità e l’equità.

Tra i temi più apprezzati dai collaboratori della Gen Z delle organizzazioni Best vi è l’integrità dei responsabili con cui lavorano rispetto alla trasparenza nella comunicazione circa eventuali questioni e cambiamenti di rilievo all’interno dell’azienda (91%), con un distacco di ben 22 punti nel confronto con le aziende non classificate (69%).

Sempre sulla stessa tematica emerge invece il tema dei licenziamenti: i valori fondamentali nella relazione tra il singolo e l’azienda non creano un distacco netto tra le persone delle aziende classificate (88%) e tra quelle non rientrate in classifica (85%).

Per la Gen Z la possibilità di ricevere riconoscimenti si traduce in una maggiore fiducia di autorealizzazione attraverso il lavoro e la valorizzazione dell’impegno profuso, con una differenza di ben 25 punti percentuali (83%) rispetto ai colleghi delle organizzazioni non in classifica (58%), insieme a un autorevole distacco di 23 punti nella percezione positiva delle promozioni, che vanno a chi le merita di più (86% vs 63%).

Nei Best Workplaces la fiducia della Gen Z nei confronti del vertice aziendale raggiunge livelli elevati (94%), traducibile in un’alta coerenza ai valori aziendali, alla strategia di business e a una maggiore propensione a diventare ambassador dell’organizzazione per cui si lavora.

La Gen Z nelle aziende Best Workplaces percepisce maggiori opportunità di poter sviluppare nuove e migliori modalità di lavoro rispetto ai coetanei che lavorano nelle aziende non in classifica: il 57% degli zoomer afferma, infatti, di aver avuto, nel corso dell’ultimo anno, molte opportunità d’innovazione nei processi e nelle attività, contro il 34% nelle Rest.

Gli zoomer delle Best riconoscono che l’ambiente di lavoro incentiva e supporta la sperimentazione, riportando un 88% di risposte positive all’Innovation Item, contro il 68% delle aziende non in classifica.

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