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Gli esuberi negli stabilimenti italiani della Stellantis salgono a 3.597 | L’analisi

Stellantis ha raggiunto un accordo per 1.087 esuberi tra Melfi, Pomigliano, Termoli, Cento e Verrone, che portano il numero totale di uscite incentivate, annunciate tra ieri e oggi, a 3.597.

GLI IMPIANTI COINVOLTI

Lo dichiara in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, spiegando che “dopo Mirafiori, Cassino e Pratola Serra, oggi si sono svolti gli incontri negli stabilimenti di Melfi, Pomigliano D’Arco, Termoli, Cento e Verrone in cui Stellantis ha dichiarato complessivamente 1.087 esuberi.

In particolare saranno 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli, 30 a Cento, 12 a Verrone.

In questo modo, tra gli incontri di ieri e di oggi, si arriva ad un totale di 3.597 uscite”.

LA FIOM CONTESTA, “PIANO DI DISMISSIONE DALL’ITALIA”

La Fiom-Cgil non ha firmato l’accordo sindacale che sta portando alle uscite incentivate in Stellantis e contesta all’azienda che “è sempre più evidente il piano di dismissione industriale di Stellantis dall’Italia, mascherato dall’esigenza di far fronte alla transizione.

La situazione si sta dimostrando ancora più grave di quella che già avevamo denunciato e che, tra l’altro, ha portato alla dichiarazione di sciopero unitario il 12 aprile a Torino.

Il governo deve assolutamente intervenire in vista dei tavoli della prossima settimana.

Stellantis sta dimostrando di volere proseguire nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro Paese”.

FIOM CHIEDE CONVOCAZIONE INCONTRO TRA GOVERNO E STELLANTIS

L’effetto, secondo il sindacato, è un indebolimento degli obiettivi del tavolo automotive.

“Gli obiettivi dei tavoli automotive al Mimit della prossima settimana risultano fortemente indeboliti.

Gli incentivi, le agevolazioni, le risorse pubbliche non possono essere riconosciuti a un’azienda che non ha nessuna intenzione di investire in Italia: di non garantire adeguati volumi produttivi né gli stabilimenti, di non investire in ricerca e sviluppo e di non tutelare l’occupazione.

La Fiom-Cgil, coerentemente, non sta firmando nemmeno a livello territoriale gli accordi sugli esuberi.

Non c’è più tempo da perdere.

È urgente che venga convocato un incontro a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares.

È ora che tutti si assumano le proprie responsabilità per salvare l’automotive in Italia”, osserva Lodi.

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