“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è strategico” ma “i passi da compiere sono ancora molti e, forse, i più difficili”.
Lo ha detto il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, presentando la relazione annuale sul 2022.
PIANO IN SALITA
“Secondo la Terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, al 28 febbraio 2023, gli investimenti finanziati con le risorse del Piano si sono fermati a circa 25 miliardi di euro, meno del 14% dell’ammontare complessivo previsto.
E parte significativa di questi ha potuto essere realizzata in quanto già avviata prima dell’approvazione del Piano.
Sebbene sia fisiologico che gli investimenti si concentrino nella fase conclusiva del Piano, è evidente che la salita d’ora in poi sarà particolarmente ripida”, ha sottolineato.
RINEGOZIARE ALCUNE MISURE
“Decisiva sarà la rinegoziazione di alcune misure del Pnrr, attraverso il necessario accordo con la Commissione, ipotesi, peraltro, avanzata proprio in questa sede già due anni fa, quando il tema appariva azzardato, invitando a concentrare le risorse sulle vere priorità e sugli investimenti capaci di produrre benefici di lungo periodo.
Gli unici che ci consentiranno di ripagare le quote di debito, nazionale ed europeo, comunque legate all’erogazione dei fondi.
Occorre, infatti, riconoscere che, mentre le diverse riforme previste dal Piano sono indispensabili ed esigono un rapido completamento, non tutti gli investimenti hanno la medesima urgenza.
Per questo possono essere utilmente spostati su altri finanziamenti europei, per i quali pure il nostro Paese registra da sempre ritardi e sprechi inaccettabili, guardando così ad un orizzonte più ampio rispetto al 2026″, ha spiegato.
INDISPENSABILI EFFICACI PRESIDI ANTICORRUZIONE
“È fondamentale ed indispensabile programmare e attuare efficaci presidi di prevenzione della corruzione, tenuto conto dell’ingente flusso di denaro a disposizione, da una parte, e delle deroghe alla legislazione ordinaria, introdotte per esigenze di celerità della realizzazione di molti interventi del Pnrr”.
È questo l’appello lanciato dall’Anac parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
70% APPALTI DEROGA A QUOTA ROSA E GIOVANILI
Quasi il 70% degli appalti del Pnrr e del Pnc (Piano nazionale complementare) prevedono una deroga totale alla clausola che obbliga le imprese che si aggiudicano la gara a occupare almeno il 30% di giovani under 36 e donne: ben 51.850 su un totale di 75.109 affidamenti Pnrr o Pnc censiti nella banca dati nazionale dei contratti pubblici di Anac da luglio 2022 al 1° giugno 2023, ossia il 69,03%.
Sono 1.900 (il 2,53%) i bandi per cui le stazioni appaltanti hanno chiesto una deroga parziale (ovvero un abbassamento della clausola del 30%) mentre 21.229 (il 28,26%) prevedono il rispetto della quota di giovani e donne prescritta dalla legge.
Infatti su 27.420 affidamenti di importo superiore ai 40mila euro il 51,55% prevede una deroga totale, il 6,48% una deroga parziale mentre nel 41,65% dei casi la clausola giovani e donne è rispettata.
Tra i 12.638 contratti di importo superiore ai 150mila euro il 31,63% prevede una deroga totale, il 12,58% una deroga parziale mentre il 55,5% rispetta la clausola.
Tra i 4.328 appalti oltre 1 milione di euro il 59,4% rispetta la quota del 30% di occupazione di giovani e donne, il 23,31% prevede la deroga totale, il 17,14% la deroga parziale.