Giuliano Ferrara sul Foglio dice che non ci crede e non si adegua alla prospettiva di una Terza guerra mondiale e di una escalation nucleare. Mi sembra una boiata, una gran balla, una propalazione per il re di Prussia.
Il Cremlino fa sapere che per il Donbass e la ratifica della Crimea è disposto a divorarsi il pianeta a forza di nuke. E noi dovremmo crederci. Ma via, mica siamo ragazzini.
La Nato interferisce in via indiretta, fornendo armi a un popolo e a un esercito e a brigate internazionali eroici, che si battono per la libertà e l’indipendenza della patria piccolo russa. Ovvio che sia così.
Vi pare che Europa occidentale, Nato e Stati Uniti possano accettare una guerra di invasione contro un paese europeo di oltre quaranta milioni di abitanti che vuole vivere in pace al fianco di altri paesi liberati dall’incubo dell’imperialismo sovietico?
A questo ovvio ci arrivano tutti, i cinesi, gli indiani, i pachistani, i turchi, i giapponesi e aggiungerei i russi, quelli come il vicepresidente di Gazprombank che si sono uniti alla resistenza, quelli come Anatoli Chubais che hanno defezionato, e tutti quelli, in particolare nell’armata di Putin e nei suoi servizi di sicurezza, che stanno subendo un’umiliazione tanto cocente da cancellare anche il ricordo di Stalingrado.
Un tiranno kitsch che ha l’unica arma vera del gas a disposizione, ed è un’arma a doppio taglio, che ferirebbe lui come e forse più che noi.
La capacità di mutuo annientamento è stata e resta la suprema garanzia del fatto che nessuno, tantomeno un Putin paranoico, è in grado di premere quel grilletto.
Il bluff è patente, e non c’è nemmeno bisogno di andare a “vedere”. Putin cercherà un modo per non uscire con le ossa rotte dalla schifosa faccenda in cui ha messo sé stesso, la Russia e l’Europa, via Ucraina.