Erika Guerri, Capo Gabinetto del Ministero del Turismo, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.
Il suo intervento si è tenuto nel panel “L’industria del turismo“, moderato dalla giornalista Giulia Lea Giorgi.
Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.
Oggi si è parlato del turismo e del turismo come industria, però in Italia il turismo sta andando molto bene?
Sì, sta andando bene, devo dire l’avere impostato tutta l’attività, considerandola un’industria, redigendo un piano strategico del turismo, inizio mandato con una visione quinquennale che quest’anno andremo ad aggiornare per tenere conto di quello che è il portato dell’intelligenza artificiale, di tutta la digitalizzazione che il settore ha iniziato a vivere e vivrà, fa sì che questo ragionamento possa portare ancora migliore crescita e più grandi risultati, sia in termine di qualità e di ricavi, perché comunque l’Italia è piccolina e noi ragioniamo in termine di ricavo dal turismo più che di test, è meglio distribuire poi il turismo sui territori.
C’è però anche grande concorrenza internazionale, quindi l’Italia deve all’estero affermarsi sempre, ogni volta rinnovarsi per ritagliare la sua nicchia all’interno del turismo internazionale?
Assolutamente sì, il nostro Ministro sta ragionando e concordamente con le regioni le ha portate a sé in questa armonizzazione e anche nella promozione, e anche nel ruolo di Enid che tra l’altro è stata soppressa e ricostituita immediatamente come società per azioni in aus del Ministero, in modo tale che la promozione anche all’estero passi attraverso un unico vettore, sia da parte delle regioni, sia da parte dell’Italia tutta, quindi come governo che le coordinate in questo ruolo.
C’è tanto da fare, però per quest’anno possiamo vantarci di essere la nazione europea scelta come prima destinazione, abbiamo superato già dallo scorso anno la Francia come numeri, quest’anno con i dati di tutta la stagione estiva siamo riusciti a superare anche la Spagna e le prenotazioni, il tasso di occupazione delle nostre strutture, sia di settembre, sia di ottobre, sia di novembre, sono i record per quest’anno in tutto il continente europeo, per questo ci fa ben sperare, in più stiamo andando incontro a due grandi eventi che sono stati portati qua, che sono le Olimpiadi di Milano-Cortina, che saranno un’enorme vetrina per l’Italia, e dopodiché la Coppa America su Napoli nel 2027, un’altra grandissima vetrina per quello che è il mare, quindi una penisola che ha bisogno anche lì di ricrescere, perché dopo il 2012 tutto quello che è il turismo nautico ha subito un pochino una batosta dai concorrenti sia dell’Unione Europea, sia Extraway intorno a noi, che sono cresciuti tanto, e il settore, siccome siamo leader nella costruzione di yacht e mega yacht, vuol tornare avanti anche per tutto quello che è porti turistici e mondo nautica, che insomma anche lì sta facendo numeri da record.
Come industria il turismo crea anche tanta occupazione in Italia e soprattutto per i giovani, perché abbiamo avuto delle testimonianze ieri dove parlavano dei giovani impiegati sul patrimonio culturale, su tutto quello che può fare, è effettivamente anche un ponte per il futuro e per far rimanere giovani in Italia?
Sì, c’è stata una crescita nell’occupazione, siamo arrivati a 3,3 milioni di occupati quest’anno nel settore del turismo e per il 2035 la prospettiva è di 4 milioni, per cui un più 700 mila persone.
I giovani di predilezione scelgono il turismo e bisogna sempre meglio formarli e far sì che abbiano elementi, qualità e esperienze, expertise che si formano mano a mano che faccia sì che crescano nel settore, perché poi uno di questi settori, come ama dire il Ministro Santanché, è in cui l’ascensore sociale funziona più che in altri e quindi far conoscere queste prospettive, come è stato fatto con i cuochi, che adesso sono tutti chef star con guadagni stellari, bisogna farlo per tutto il comparto.
Comunque le manovre di questo Governo hanno portato a più stabilizzazione e a più posti di lavoro a tempo indeterminato, per cui abbiamo già tre anni e ci sarà la prossima legge di bilancio che avremo il trattamento integrativo per i notturni e festivi, per gli straordinari notturni e festivi nel settore.
Abbiamo detassato le mance, che anche queste hanno avuto un impatto molto positivo sui redditi di chi lavora nel turismo e comunque tutte le associazioni di categoria con la parte sindacale hanno chiuso i contratti collettivi nazionali di lavoro entro fine 24, per cui insomma anche la contrattazione collettiva è andata verso una crescita di quella che è la remunerazione nel settore, per cui auspichiamo che sempre più giovani la scelgono. Come Ministero nel nostro piccolo abbiamo investito 28 milioni in quella che è la formazione per il settore del turismo e stiamo creando dei poli che vogliono essere di eccellenza per la formazione, ma in base collaborando con le imprese, per cui posti di lavoro, offerti, personale preparato per quel posto di lavoro, in modo tale che ci sia uno sbocco immediato. E un’ultima domanda sugli Stati Generali della ripartenza.
Questo è proprio il luogo del dialogo, del confronto tra le istituzioni, le imprese e la società civile. Quanto è importante questo dialogo per la crescita dell’Italia?
Sì, assolutamente. Devo dire che questo evento di tre giorni ha portato qua il meglio trasversalmente del settore privato, del settore pubblico, di chi ce la rappresenta a livello politico e c’è fermento, c’è voglia di crescere.
Tutti gli outlook internazionali ci dicono che l’Italia sta andando nella giusta direzione. Ci stiamo riboccando le maniche con delle manovre che hanno tagliato un po’ le spese dei ministeri, però dall’altro stanno facendo ripertire la nostra classe media, chi lavora le imprese della piccola e media impresa che caratterizzano il nostro territorio, sia si sta facendo tanto per le grandi imprese che sono presenti in Italia, sia per attrarre investimenti, sia nazionali che esteri. Nel nostro piccolo lo stiamo facendo anche noi e sta funzionando.
C’è tantissima voglia di investire in Italia perché misure di minore imposizione o di accordi sull’imposizione stanno dando i loro frutti. Ma quello che sta funzionando è la semplificazione perché chi ha risorse e vuole investire preferisce la semplificazione che una minore imposizione. Tanto è che tutto il sistema della ZES sta funzionando così tanto che si ottengono tutte le autorizzazioni, la media è di 30 giorni.
Negli ultimi sei mesi più di 800 progettazioni su tutto il territorio ricoperto dalla ZES hanno avuto tutte le autorizzazioni, dalla paesaggistica che è una di quelle più complesse alle altre in una media di 30 giorni. Questo è un sistema Italia che sta funzionando e la stabilità che stiamo respirando adesso è condivisa, perché la vediamo sì intorno al governo che ben ci rappresenta ma anche su tutta quella che è la società e quindi l’interesse collettivo dovrebbe trarne a frutti e c’è un sorriso nonostante lo scenario internazionale che ci contraddistingue.








