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Ecco i 7 impegni per le energie del futuro | L’intervento di Giuseppe Argirò, AD CVA

Abbiamo concluso il secondo Forum nazionale delle Energie Rinnovabili in Valle d’Aosta  Renewable Thinking.

Un evento con relatori autorevoli che hanno dato uno straordinario contributo alla riflessione strategica sull’energia del futuro.

Emergono dal report condiviso con i colleghi dell’advisory board che ringrazio moltissimo per l’eccellente lavoro svolto (Massimiliano Atelli, Guido Bortoni, Enrico Giovannini, Stefano Laporta, Francesco la Camera, Agostino Re Rebaudengo, Valerio De Molli, Giuseppe Argirò) 7 messaggi chiave:

  1. L’impegno ad aumentare la capacità rinnovabile sancito alla COP28…nell’UE x1,9 al 2030 e x4,7 al 2050
  2. Nel 2023 i Paesi UE hanno rivisto al rialzo i propri obiettivi di rinnovabili al 2030. Per l’Italia raggiungere l’incremento atteso di GW rinnovabili al 2030 fissato dal PNIEC (+66 GW) implica quasi raddoppiare l’installato annuo rispetto ai valori record del 2023 (5,7 GW).
  3. Lo sviluppo delle FER passa dai territori: il Decreto Aree Idonee suddivide tra le regioni 80 GW (dal 2021 al 2023), con Sicilia, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna e Sardegna che cumulativamente valgono quasi la metà del totale. In questo quadro, il Renewable Thinking Indicator elaborato da TEHA mette in luce come 12 regioni abbiano ancora da sfruttare più della metà del proprio potenziale al 2030
  4. Ottimizzare la crescita delle FER prevista al 2030 necessita dello sviluppo congiunto di accumuli e rete elettrica. In particolare, i sistemi di accumulo dovranno crescere di +15 GW (x3 rispetto alla capacità attuale), in quanto il contributo delle fonti programmabili è previsto dimezzarsi al 2030 rispetto al 2000. In parallelo, la rete elettrica dovrà essere in grado di far fronte al mismatch tra area di produzione da FER (81% al Centro-Sud) e area di consumo elettrico (56% al Nord): per questo motivo, la capacità di trasporto da Sud a Nord è prevista raggiungere quasi 33 GW al 2033, rispetto ai circa 15 GW attuali.
  5. I tempi necessari alla realizzazione degli impianti FER non sono oggi compatibili con la necessità di accelerare il ritmo di installazione di nuova capacità rinnovabile…
  6. Non solo lunghezza dell’iter autorizzativo: la governance del sistema delle rinnovabili risulta oggi disarticolata. La messa a terra delle installazioni FER è condizionata da ritardi nell’approvazione dei decreti necessari a sostenere il mercato, incertezza nel quadro regolatorio che rallenta gli investimenti e incoerenze tra misure emanate da diversi livelli istituzionali.
  7. Per accelerare il dispiegamento delle FER sono necessari un quadro regolatorio ben definito, semplificazioni burocratiche e una maggiore produttività dell’installato FER (potenziando l’infrastruttura di rete e i sistemi di accumulo).

Grazie a tutti coloro che hanno consentito il successo dell’evento e a tutti coloro che hanno partecipato dimostrando in un momento difficile per la Valle un grande affetto ed una grande vicinanza.

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