Dopo la controffensiva che Kiev si appresta a lanciare, Paolo Valentino ipotizza uno scenario di tregua in Ucraina. «Controffensiva che potrebbe durare mesi e dal cui esito dipenderà la disponibilità di Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin se non a una trattativa, a un cessate il fuoco. Il capo del Cremlino, l’aggressore, non mostra alcun segno di voler fare concessioni, men che meno avviare un dialogo», dice sul Corriere della Sera.
«Da parte sua, Zelensky, interpretando il sentimento di un’intera nazione in lotta esistenziale, ha detto chiaramente che non ci può essere tregua o negoziato fin quando le truppe russe non saranno state respinte fuori dal territorio sovrano dell’Ucraina. Quella del campo è la tessera più importante del mosaico che potrebbe fare da sfondo a una tregua, che poi occorrerebbe trasformare in trattativa. Ma altre e non meno decisive sono necessarie. Si parla molto in questi giorni di garanzie di sicurezza, che gli alleati occidentali devono fornire a Kiev. Per esempio, come proposto gli studiosi Richard Haas e Charles Kupchan, Usa e Nato potrebbero offrire a Kiev un “Patto di sicurezza” formale».
«È solo date queste premesse, che nel momento in cui la controffensiva ucraina raggiungerà i suoi limiti gli alleati occidentali potrebbero proporre una tregua, con parziale reciproco ritiro da una nuova linea di contatto e la creazione di fatto di una zona smilitarizzata. Forze neutrali, sotto l’egida dell’Onu o dell’Ocse, monitorerebbero tregua e ritiro. Paesi come Cina e India dovrebbero sostenere attivamente il cessate il fuoco. In un mondo ideale, questo dovrebbe reggere, portando a uno status quo simile a quello della Corea. Poi, verrebbe il tempo di un negoziato».
«Doppio, suggeriscono Haas e Kupchan: colloqui diretti tra Russia e Ucraina con mediatori internazionali e dialogo strategico tra Nato e Russia su controllo degli armamenti e nuova architettura della sicurezza in Europa. Nessuno chiederebbe o farebbe pressioni su Kiev perché rinunci a riavere indietro un giorno tutti suoi territori, Crimea inclusa: l’Ucraina dovrebbe accettare solo di posporre la sua legittima rivendicazione, mentre l’Occidente potrebbe promette di normalizzare le reazioni con Mosca solo se questa firmasse un Trattato di pace accettato dagli ucraini».