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Carlo Bonomi (Confindustria): «Lo shock economico è travolgente. Le imprese italiane vanno verso la paralisi»

È urgente bloccare il prezzo del gas, altrimenti rischiamo la paralisi delle attività produttive. A dirlo è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che torna a chiedere un intervento al governo Draghi. «È necessario tagliare definitivamente le imposte indirette, non pensare a misure temporanee come quelle di cui si parla in vista del Cdm che approverà il nuovo decreto energia».

«Sento parlare di bonus per benzina e gasolio relativi all’extra-gettito fiscale. Anche qui non ci siamo: vanno tagliate le imposte indirette sui carburanti una volta per tutte», ha puntualizzato Bonomi in un’intervista al Messaggero. E ha sottolineato: «non è possibile che lo Stato in questo momento benefici di un extra-gettito per miliardi e poi pensi di abbattere il prezzo al distributore solo di 15 centesimi al litro. In nessun paese europeo accise e Iva sono pari al 123% del costo industriale del carburante. È folle che ancora oggi su benzina e gasolio gravino voci come la crisi di Suez del 1956, la ricostruzione del Vajont, l’alluvione di Firenze, il terremoto del Friuli».

Secondo il numero uno degli industriali «va cambiato il mix energetico. Il governo in 5 giorni ha cambiato tre versioni sull’impatto del gas russo. Già l’anno scorso ci dicevano che gli aumenti di prezzo erano transitori e che con l’estate i prezzi dell’energia sarebbero calati. Lo leggo anche adesso. tempo di imparare dagli errori del passato, errori che hanno spinto il Paese a essere dipendente dal gas russo per il 40% quando già nel 2014, dopo la guerra di Crimea, la Ue chiedeva ai partner di diminuire drasticamente l’import di gas russo: l’Italia l’ha raddoppiato».

«Da tempo» ha continuato «stiamo dicendo che l’automotive sarebbe entrato in crisi, ora le mancate forniture dei cablaggi ucraini mettono ancor più all’angolo il settore. Il contesto internazionale è completamente cambiato, perciò servono interventi decisi. In queste condizioni di prezzi non siamo in grado di raggiungere gli obiettivi del “Fit for 55” mentre il Pnrr non copre gli interventi necessari per sostituire il gas russo, non solo con energia da fonti rinnovabili». 

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