L’occupazione nel settore delle costruzioni riceverà un impulso “significativo” ma eterogeno sul territorio dalle risorse del Pnrr, quantificato in 62mila lavoratori all’anno nel periodo 2023-2026.
La stima arriva da uno studio della Banca d’Italia sulla base delle risorse già assegnate alla fine dello scorso anno (43,5 miliardi).
Le regioni per le quali queste incidenze sono più elevate si trovano prevalentemente nel Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania) Il 70% della domanda di lavoro sarà costituita, scrive lo studio di Via Nazionale, da operai specializzati.
Nelle regioni dove assumono un peso maggiore gli interventi di ingegneria civile, come Liguria, Abruzzo e Marche, sarebbero invece relativamente più richieste professioni tecniche e a elevata specializzazione nei quali le altre tre tipologie di professioni rappresentano ciascuna il 10 per cento circa degli occupati.
Diversamente, se si considerano le opere di ingegneria civile, la distribuzione delle figure professionali è meno concentrata, con un aumento sia della quota degli operai semplici sia di quella delle professioni tecnicospecialistiche.
Per quanto riguarda il lato dell’offerta di lavoro, le regioni dove il Pnrr genererebbe una maggiore domanda di lavoro complessiva (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania) mostrano anche un ampio bacino di persone in cerca di occupazione con esperienze lavorative nelle costruzioni.