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Aumenta l’elettrificazione rinnovabile | Lo scenario

Aumenta l’elettrificazione rinnovabile nel primo semestre dell’anno in Italia, tanto che la quota complessiva delle fonti rinnovabili sui consumi finali potrebbe superare il massimo storico del 2023.

quanto emerge dall’aggiornamento trimestrale dell’Analisi Enea del sistema energetico italiano.

+5% RINNOVABILI ELETTRICHE NEL 1° SEMESTRE

Nel 1° semestre dell’anno risultano in crescita le rinnovabili elettriche (+5%) tra le fonti energetiche, con una quota complessiva delle fonti rinnovabili sui consumi finali che si prevede possa a fine 2023 superare il massimo storico del 2020 (20,4%).

Alla riduzione dei consumi di gas (-16%) e carbone (-15%) ha fatto da contraltare un deciso aumento dell’import di elettricità (+22%).

Secondo le stime Enea, le rinnovabili elettriche non programmabili (eolico e solare) hanno fatto registrare nella fascia oraria 13-15 del 10 aprile (giorno di Pasquetta) un nuovo massimo storico con la copertura di oltre l’80% della domanda.

-5% CONSUMI E -9% EMISSIONI NEL 1° SEMESTRE PER MINOR RISCALDAMENTO E PRODUZIONI GAS INTENSIVE

Nonostante il netto calo dei prezzi, continua nel primo semestre 2023 la diminuzione dei consumi di energia (-5%), dopo la forte contrazione del quarto trimestre 2022 (-12%).

Enea evidenzia anche una nuova significativa riduzione delle emissioni di CO2 (-9%), già diminuite tra ottobre e dicembre 2022 dopo sei aumenti trimestrali consecutivi.

“La flessione dei consumi riguarda in primo luogo il settore civile (-12%), principalmente per effetto del minor impiego di gas per il riscaldamento, come conseguenza delle misure amministrative e di efficienza adottate, ma soprattutto per il clima eccezionalmente mite dei primi mesi dell’anno, a gennaio in particolare”, spiega Francesco Gracceva, che cura l’analisi Enea del sistema energetico.

“Anche l’industria ha registrato una riduzione dei consumi (-10%), determinata in particolare dal calo fino al 20% della produzione nei settori gas intensive, i cui consumi energetici risultano ormai inferiori di oltre il 5% rispetto a quelli del 2020.

Crescono invece i consumi dei trasporti (+3%), con un incremento concentrato quasi tutto nel primo trimestre 2023 e un progressivo ritorno ai livelli pre-pandemia”, aggiunge l’esperto.

NEL 1° TRIMESTRE CALO CONSUMI IN LINEA CON EUROZONA

Nel primo trimestre, la diminuzione dei consumi energetici in Italia è stata in linea con quella dell’eurozona, sempre per il clima mite e la fase di debolezza delle economie.

Anche in Europa, infatti, il Pil è diminuito soprattutto a causa della flessione dell’attività manifatturiera, particolarmente marcata nei settori gas intensive.

Alla riduzione delle emissioni CO2 hanno contribuito nel primo trimestre 2023 sia i settori ETS (generazione elettrica e industria energivora) che non-ETS (civile, trasporti, agricoltura, rifiuti e piccola industria).

“Nel secondo trimestre, diversamente, il calo si è concentrato principalmente nei settori ETS (-19%), in particolare per il minor impiego di carbone nella generazione elettrica (-60%) e per l’aumento delle importazioni di elettricità (+4%) e delle rinnovabili elettriche (+9%), oltre alla già forte flessione delle produzioni energivore.

La contrazione delle emissioni nel periodo aprile-giugno 2023 è invece divenuta marginale nei settori non ETS (-2%), a conferma del fatto che, al netto del calo dei consumi invernali di gas, nei settori civile e trasporti non sembrano esserci in atto dinamiche virtuose”, aggiunge Gracceva.

TORNA A MIGLIORARE L’INDICE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA ISPRED

Dopo una lunga serie di variazioni negative e pur rimanendo vicino al minimo della serie storica, torna a migliorare l’indice della transizione energetica Ispred (+14% rispetto al primo trimestre dell’anno), grazie al miglioramento della componente decarbonizzazione (contrazione dell’impiego di carbone e delle produzioni energivore) e alla diminuzione dei prezzi di elettricità e gas, che rimangono comunque ancora ampiamente superiori alle medie di lungo periodo.

“Secondo le valutazioni preliminari fatte da Enea, nel primo semestre dell’anno il prezzo medio dell’elettricità per un’impresa con consumi medio-bassi è stato di poco inferiore a 300 euro/MWh (-15% rispetto al secondo semestre 2022), mentre si stima che il prezzo medio del gas sia tornato nel primo semestre 2023 ben al di sotto dei 100 euro/MWh (-30% rispetto al record della seconda parte del 2022)”, conclude Gracceva.

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