Uno degli obiettivi indicativi fissati nell’accordo provvisorio sulla nuova direttiva rinnovabili, raggiunto dalle istituzioni Ue, indica che entro il 2030 le energie rinnovabili dovranno contribuire al 49% dell’energia utilizzata dagli edifici. L’intesa, che dovrà essere ratificata da Europarlamento e Consiglio Ue, prevede obiettivi vincolanti per i trasporti. Gli Stati membri potranno di scegliere tra: un obiettivo di almeno il 29% di quota di rinnovabili nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030 oppure un obiettivo di riduzione del 14,5% dell’intensità di gas a effetto serra nei trasporti grazie all’uso di fonti rinnovabili.
Le rinnovabili dovranno inoltre contribuire ai consumi del settore con almeno il 5,5% di biocarburanti avanzati (cioè da materie prime non alimentari) e carburanti rinnovabili di origine non biologica (idrogeno rinnovabile e carburanti sintetici a base di idrogeno). Il contributo dell’idrogeno a basse emissioni (cioè fatto con il nucleare) sarà conteggiato come rinnovabile, ma con alcuni limiti. L’accordo prevede criteri più stringenti per la produzione di energia da biomasse, che restano tuttavia conteggiate come rinnovabili. Gli Stati membri designeranno aree di accelerazione per le energie rinnovabili in cui i progetti beneficeranno di autorizzazioni semplificate. Gli impianti saranno considerati di “interesse pubblico prevalente”.