Il nervosismo degli investitori per il boom della Silicon Valley nella spesa per l’intelligenza artificiale si è riversato sul mercato obbligazionario, lo rileva il Financial Times, sottolineando come un paniere di obbligazioni emesse dai cosiddetti hyperscaler – società che stanno costruendo vasti data center, tra cui Alphabet, Meta, Microsoft e Oracle – abbia subito un duro colpo nelle ultime settimane.
Lo spread, ovvero il premio in termini di rendimento richiesto dagli investitori per acquistare il debito rispetto ai titoli del Tesoro, è salito a 0,78 punti percentuali, il livello più alto da quando Donald Trump ha sconvolto i mercati per i dazi.
L’ampliamento dello spread evidenzia come gli investitori siano sempre più preoccupati dal modo in cui i gruppi tecnologici si stanno rivolgendo ai mercati del debito per finanziare i loro investimenti nelle infrastrutture di IA.
“La cosa importante di cui il mercato si è reso conto nelle ultime due settimane è che saranno i mercati pubblici a dover finanziare questo boom dell’IA”, ha affermato a FT Brij Khurana, gestore di portafogli a reddito fisso presso Wellington Management.
Secondo JPMorgan, la costruzione di infrastrutture di IA costerà più di 5.000 miliardi di dollari e “richiederà probabilmente la partecipazione di tutti i mercati dei capitali pubblici, nonché di creditori privati, fornitori di capitali alternativi e persino il coinvolgimento del governo”.
La portata gigantesca degli investimenti nelle infrastrutture di IA ha sollevato preoccupazioni in merito alla sovraccapacità, alla redditività a lungo termine e al fabbisogno energetico. Google, Amazon, Microsoft e Meta spenderanno più di 400 miliardi di dollari in data center nel 2026, oltre ai 350 miliardi di dollari di quest’anno.
I giganti della tecnologia stanno emettendo debito a un ritmo sostenuto per finanziare i loro sforzi di espansione nell’IA, nonostante dispongano di ingenti riserve di liquidità, cosa che alcuni investitori temono possa segnalare un passaggio a livelli più elevati di leva finanziaria.
“Gli hyperscaler detengono complessivamente circa 350 miliardi di dollari in liquidità e investimenti e si prevede che genereranno circa 725 miliardi di dollari di flusso di cassa operativo nel 2026”, ha affermato JPMorgan. “Ciononostante, una nuova e consistente offerta di debito sta arrivando sui mercati del credito da questi emittenti di alta qualità”.
Nelle ultime settimane, Meta, Alphabet e Oracle hanno colpito i mercati con pacchetti di debito di grande successo, alcuni con scadenze fino a 40 anni. Il mese scorso Meta ha stipulato un accordo di debito privato da 27 miliardi di dollari con investitori tra cui Pimco e Blue Owl Capital per finanziare lo sviluppo del suo data center Hyperion in Louisiana.
Alla fine di ottobre ha raccolto altri 30 miliardi di dollari in obbligazioni, la più grande operazione di obbligazioni societarie dal 2023. Nel frattempo, Alphabet ha venduto 25 miliardi di dollari di obbligazioni all’inizio di novembre, di cui 17,5 miliardi raccolti negli Stati Uniti e 7,5 miliardi in Europa. Oracle ha venduto 18 miliardi di dollari di obbligazioni a settembre per finanziare contratti di locazione di infrastrutture come il data center Stargate di OpenAI ad Abilene, in Texas.








